Azienda farmaceutica israeliana deve pagare miliardi di dollari per crisi degli oppioidi negli USA

Tel Aviv – MEMO. Un’azienda farmaceutica con sede in Israele ha annunciato un accordo nazionale da 4,35 miliardi di dollari per risolvere migliaia di cause intentate contro di essa per il suo presunto importante ruolo nella crisi degli oppioidi (*) negli Stati Uniti, che ha ucciso oltre 500 mila persone per overdose negli ultimi due decenni.

La Teva Pharmaceutical Industries – con sede in Israele e operante principalmente negli Stati Uniti come uno dei principali fornitori di prodotti farmaceutici – ha annunciato martedì la sua proposta, in base alla quale pagherà ai governi statali e locali fino a 3,7 miliardi di dollari in contanti nei prossimi 13 anni, mentre contribuirà con un ulteriore valore di 1,2 miliardi di dollari per il farmaco di inversione degli oppioidi, il naloxone.

L’importo proposto prevede anche circa 100 milioni di dollari alle tribù dei nativi statunitensi e le parcelle degli avvocati utilizzati dagli stati e dalle tribù stesse, oltre a consentire agli stati e ai governi locali di scegliere l’opzione di ricevere contanti aggiuntivi, invece del farmaco contro l’overdose.

La Teva Pharmaceuticals inizialmente ha cercato di concludere un accordo fornendo meno contanti e più medicinali, ma il valore dei suoi medicinali è stato messo in dubbio da alcuni stati e contee a causa della loro produzione a basso costo rispetto ai prezzi indicati negli accordi transattivi. Di conseguenza, il pagamento in contanti è di gran lunga superiore ai 2,6 miliardi di dollari in contanti e medicine originariamente previsto dal CEO della Teva, Kare Schultz.

La nuova proposta di transazione della società arriva dopo che le sue azioni negoziate a New York sono scese dell’11%, quest’anno, costringendola a cercare di risolvere la questione più rapidamente. L’accordo, tuttavia, non sarà finalizzato fino a quando un numero sufficiente di stati e governi locali degli Stati Uniti non lo approverà e ne accetterà i termini.

La crisi degli oppioidi negli USA ha ucciso oltre mezzo milione di persone in due decenni, con il numero di decessi annuali in aumento di anno in anno. Secondo i dati del governo degli Stati Uniti, solo nel 2021, oltre 80 mila decessi sono stati causati da overdose di oppioidi.

Uno dei principali negoziatori per gli stati, il procuratore generale Tom Miller, dell’Iowa, ha accolto la proposta come “un altro passo importante nell’affrontare la crisi degli oppioidi”. Ha espresso le aspettative sue e di altri avvocati che i fondi possano “fare una differenza significativa nella prevenzione di overdose fatali e nel trattamento del disturbo da dipendenza da oppioidi”.

Le cause contro la Teva hanno fatto luce sul ruolo principale dell’industria farmaceutica israeliana nella crisi statunitense degli oppioidi, in particolare dopo che una giuria statunitense, lo scorso anno, ha dichiarato che l’azienda era colpevole di aver alimentato la crisi.

Per decenni, il governo israeliano e le autorità d’occupazione hanno consentito alle aziende farmaceutiche con sede in Israele di sperimentare i loro prodotti sui prigionieri palestinesi, rendendo le aree palestinesi laboratori per medicinali non testati e potenzialmente pericolosi.

(*) https://it.wikipedia.org/wiki/Oppioide