Bader: “Mio figlio non ha ucciso nessun colono, stava giocando nel cortile della scuola”

badermaanImemc. Bader Abdullah Ed’eis, il padre di Morad, 16 anni, ha negato le accuse israeliane secondo le quali suo figlio sia responsabile dell’uccisione di una colona dell’insediamento di Entail, in Israele, e ha confermato che il ragazzo, quando ha avuto luogo l’attacco, stava giocando nel cortile della scuola, che si trova ad almeno tre chilometri di distanza dalla colonia.

“Non credo alle bugie e alle invenzioni israeliane; loro sostengono che mio figlio abbia ucciso una donna dopo essersi infiltrato all’interno dell’insediamento – ha affermato Bader. Lui stava giocando nel cortile della scuola, vicino a dove abitiamo, e poi è ritornato a casa. Domenica notte ha dormito a casa della sua nonna e lunedì Morad è venuto con me e poi ha dormito a casa, dato che la famiglia ha parecchio da fare visto che mia suocera si sta preparando per un intervento chirurgico”.

Suo fratello, Qais, ha detto che lui ed i suoi amici stavano giocando a calcio nel cortile della scuola e che, quando hanno sentito le sirene provenienti dalla colonia, sono ritornati a casa.

Inoltre, il padre ha detto che i soldati israeliani hanno fatto saltare in aria la porta principale della sua abitazione, attorno alle 3 del mattino, invadendo la proprietà alla ricerca di suo figlio Morad.

“Ci hanno ammanettati e bendati, poi io sono stato messi in una stanza e mio figlio in un’altra”, ha aggiunto, “Uno degli ufficiali mi ha detto che la mia casa sarebbe stata demolita, ed io sarei stato mandato a Gaza”.

Morad, uno studente del decimo anno alla scuola Beit Amra, è nato nel maggio del 2000, ed è il quarto di cinque fratelli.

“Israele mente; io lo avrei portato di persona all’Autorità Palestinese per proteggersi da se stesso, se mi fossi accorto di qualche indizio o che avesse intenzione di attaccare qualcuno -, ha continuato il padre-. Nessuno vuole mandare i propri figli e le proprie figlie a morire; mio figlio non ha niente a che fare con questa aggressione”.

Vale la pena ricordare che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che Israele demolirà la casa della famiglia Ed’eis, mentre il ministro per l’Edilizia, Yuav Galant, ha chiesto di esiliare la famiglia in Siria, mentre il vice ministro della Difesa, Elie Ben Dahan, ha dichiarato che vorrebbe “allontanare la famiglia dal paese”.

Commentando le dichiarazioni e le accuse israeliane, il padre ha detto: “Mio figlio non ha mai fatto del male a nessuno, e non è coinvolto nell’attacco – noi abbiamo solo Allah, il misericordioso, a cui appellarci”.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi