Bahar: ‘Il ricorso alle elezioni riflette il fallimento politico dell’Anp’

Gaza – Speciale InfoPal. Il Consiglio legislativo (Clp) ha invitato l'Autorità nazionale palestinese (Anp) a rivedere la propria decisione di indire elezioni legislative e presidenziali a luglio prossimo.  

L'organo legislativo ha così esortato a fare una riflessione sui fallimenti politico-istituzionali nell'ambito del processo negoziale con l'occupazione, così come è stato ampiamente documentato.
Ahmed Bahar, vice presidente del Clp, ha presieduto una conferenza stampa, svoltasi ieri, 16 febbraio, a Gaza City. 

“Non potranno tenersi elezioni libere, democratiche ed eque – ha affermato – senza prima aver raggiunto la riconciliazione nazionale a garanzia della tutela di diritti, principi e interessi popolari”. 

Secondo Bahar, accogliere l'idea di elezioni in questo momento vorrebbe dire “svendere i diritti e le libertà civili, e rappresenterebbe un oltraggio al documento costituzionale palestinese (Basic Law)”. 

“Mi chiedo come l'Anp possa arrogarsi simili pretese proprio in Cisgiordania, sottomessa a campagne di repressione e arresti politici – ha aggiunto Bahar -. Sono all'ordine del giorno convocazioni di deputati del Clp, regolarmente eletti, dei relativi  familiari e, ancor più indiscriminatamente, di cittadini. Ancora oggi, la loro scelta politica nelle elezioni del 25 gennaio 2006 è sotto inchiesta da parte degli apparati di sicurezza dell'Anp. Non solo Anp, ma anche il Comitato esecutivo dell'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp) non godono di legittimità, dal momento che esso opera negli interessi dell'esecutivo di Ramallah. Sono modalità politiche che disattendono l'accordo del Cairo del 2005.   

“Nemmeno il ricorso ad un decreto presidenziale per indire queste elezioni conferirebbe liceità alla richiesta. Si ricorda, infatti, che sebbene la Basic Law lo preveda, il mandato del presidente Abu Mazen (Mahmoud 'Abbas) è scaduto a gennaio 2009”. 

In base all'art 36 del documento costituzionale: “Prima di assumere qualunque incarico, ogni membro dovrà fare giuramento davanti al Clp”. 

Bahar ha poi sottolineato: “Ecco perché, oltre a quelle legislative e presidenziali, poniamo l'incongruità di tenere anche elezioni comunali. Volendo attenersi alla legge palestinese, le elezioni locali (municipi e governatorati) possono svolgersi solo attraverso l'intervento del Clp, previa la formazione di un governo che goda della fiducia di quest'ultimo a garanzia che il processo non sia né illegale né incostituzionale. 

“Il gesto delle dimissioni di Fayyad è un atto incostituzionale che getta fuoco sulla popolazione. Tutti sono a conoscenza della cooperazione con l'occupazione e dell'inesistenza di un programma politico per combattere e porre fine all'occupazione. Tutti sanno che entro settembre di quest'anno non si proclamerà alcuno Stato palestinese”. 

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