Bahrain: la magistratura si trasforma in strumento di repressione, processi iniqui

Bahrain: la magistratura si trasforma in strumento di repressione, processi iniqui

In una sola settimana, più di 90 bahreniti sono stati condannati a pene detentive che vanno dai cinque ai 15 anni per essersi opposti al governo dinastico Al-Khalifa. Prima sono arrivate le condanne di 50 bahreniti con l’accusa di far parte della coalizione 14 Febbraio che ha iniziato la rivoluzione nel 2011. Le persone coinvolte in questo gruppo sono diverse per età, luogo e affiliazione politica, il che è stato visto come una beffa priva di valore, logica o sostanza. Alcune di queste persone erano già state condannate più volte con altre accuse tra cui l’appartenenza ad altri gruppi. 

Si tratta di una farsa di democrazia e giustizia e può minare solo la credibilità del regime. Gli organismi internazionali per i diritti umani hanno condannato questo disprezzo della giustizia e hanno chiesto l’annullamento di quelle sentenze descritte come “inique”. “E’ terribile quello che si intende per ‘giustizia’ oggi in Bahrain. Le autorità semplicemente hanno etichettato come ‘terroristi’ gli imputati, e quindi li hanno sottoposti a ogni sorta di violazioni per portarli a ‘confessare’”, ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Nord Africa di Amnesty International.

Più persone sono state successivamente condannate a pene analoghe per il loro ruolo attivo nell’opposizione alla dittatura ereditaria del Bahrain. In uno dei casi, noto come il caso di Duraz, 37 persone sono state condannate a pene detentive che vanno dai 5 ai 15 anni. Un altro gruppo di quattro persone, tra cui un bambino (Sayed Hassan Fardan) di Sitra sono state incarcerate con pene di 15 anni con l’accusa di aver fatto esplodere una piccola bombola di gas da cucina nel quartiere Adliya. Amir Al Hurr  ha avuto un’estensione della pena di 30 giorni. In assenza del suo avvocato, Abdul Shahid Abbas Al Tawq ha ricevuto un’estensione della pena di 60 giorni. Uno dei crimini giudiziari di questo regime scandaloso è la condanna di un giovane bahrenita a lunghe pene detentive per un reato commesso mentre era in un letto di ospedale. Mohammad Mushaima è stato imprigionato per sette anni con l’accusa di essere coinvolto nella campagna civile al porto finanziario nel marzo 2011. Il popolare oratore Mahdi Sahwan è stato condannato a 15 mesi di carcere per aver cantato una poema criticando il dittatore del Bahrain.

Un altro crimine giudiziario scandaloso della dittatura Al-Khalifa è la condanna del cittadino Abd Ali Al Khair a dieci anni per aver postato una dichiarazione contro il regime su What’s up. Lo stesso giorno un poliziotto accusato di aver torturato Ali Saqr a morte mentre era in prigione è stato condannato a due anni. E’ improbabile che sconti la pena. Tra i condannati martedì c’era un giocatore di pallavolo, Jassim Hammad, di 16 anni, che è stato punito per la sua posizione anti-regime con un anno di carcere.

Nel frattempo, la posizione del regime, nella sua repressione contro il popolo del Bahrain, si è molto indebolita, negli ultimi giorni, soprattutto all’Assemblea annuale delle Nazioni Unite a New York. Il presidente Obama ha chiesto di porre fine al settarismo in Siria, Iraq e Bahrain. Quelle osservazioni hanno fatto infuriare  la famiglia regnante Al-Khalifa ed esposto il caso del Bahrain al mondo dal palco delle Nazioni Unite. Altri leader, tra cui il presidente iraniano Hassan Rouhani, hanno anche messo in evidenza il caso a cui viene concesso un riconoscimento internazionale. Ciò significa che gli sforzi del ministro degli Esteri del regime e i milioni di dollari per gli sforzi in pubbliche relazioni non hanno dato frutti. Negli ultimi 30 mesi molte delegazioni si aggiravano nelle capitali occidentali per ingannare tutti su ciò che sta accadendo in Bahrain.

Allo stesso tempo, le squadre della morte hanno continuato i loro attacchi fuori-legge in Bahrain. Mercoledì scorso 2 ottobre, all’alba, membri mascherati degli squadroni della morte di Al-Khalifa in abiti civili hanno rapito cinque persone in un appartamento nella città di Jid Ali. Da allora non si hanno più notizie di loro. Inoltre, un giovane bahrenita, Sayed Ali Hashem Shubbar, è stato arrestato sulla sopraelevata Bahrain – Arabia e portato verso una destinazione sconosciuta.

Movimento Libertà Bahrain
3 ottobre 2013

Traduzione di Edy Meroli