Bahrein, Al-Wefaq: il regime tenta di nascondere le atrocità commesse

PressTv. Il maggior partito di opposizione del Bahrain ha accusato la monarchia Al Khalifa al potere di nascondere le brutalità commesse contro i pacifici manifestanti.
La Società islamica nazionale Al-Wefaq, in un comunicato stampa diffuso sabato 8 settembre, ha descritto l’ultima dichiarazione del ministro dell’Interno del Bahrain come “fuorviante” e “piena di bugie lampanti”.
Il comunicato afferma che i manifestanti si sono comportati in modo pacifico durante la marcia di venerdì 7 settembre, e che non sono stati una minaccia per nessuno.
Ciò avveniva mentre le forze si sicurezza del Bahrain – appoggiate da miliziani mascherati e in abiti civili – attaccavano violentemente i dimostranti, insultandoli e lanciando lacrimogeni, granate e bastoni, ha spiegato al-Wefaq.
Nel comunicato si legge, inoltre, che le forze del regime sostenuto dall’Arabia Saudita, erano pronte ad attaccare i pacifici dimostranti con ogni tipo di arma.
Il regime di Al Khalifa cerca di coprire le “atrocità” commesse contro i manifestanti nel piccolo regno del Golfo Persico attraverso un divieto totale delle proteste pubbliche. Tale azione depriva la nazione del diritto alla libertà di espressione, ha sottolineato al-Wefaq.
Il ministro dell’Interno del Bahrain, sabato ha affermato che ritiene “al-Wefaq responsabile per la violazione della legge e per l’incoraggiamento dei suoi sostenitori a partecipare a eventi non autorizzati”.
Il partito di opposizione ha guidato la marcia nella capitale Manama, il 7 settembre, durante la quale sei manifestanti sono stati arrestati.
La rivoluzione in Bahrain è iniziata a metà del febbraio del 2011, quando la popolazione, ispirata dalle rivoluzioni che hanno rovesciato i dittatori di Tunisia ed Egitto, hanno preso a organizzare dimostrazioni di massa.
Il governo ha prontamente scatenato una brutale repressione delle proteste pacifiche e ha chiesto i rinforzi all’Arabia Saudita.
Nella repressione decine di persone sono state uccise, e le forze di sicurezza hanno arrestato centinaia di altre, compresi medici e infermiere accusate di prestare soccorso ai rivoluzionari feriti.
Un rapporto pubblicato dalla Commissione indipendente d’inchiesta del Bahrain, a novembre del 2011, ha scoperto che il regime di Al Khalifa ha fatto uso eccessivo della forze nella repressione e ha accusato Manama di torture contro attivisti politici, politici e manifestanti.
I manifestanti affermano che continueranno nelle loro proteste anti-regime finché le loro richieste di stabilire un governo democraticamente eletto non saranno esaudite.