An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha minacciato di lanciare nuovi attacchi contro la Striscia di Gaza, avvertendo che tali attacchi “saranno delle fiamme che si imbatteranno sulla resistenza palestinese di Gaza”.
La radio ebraica ha citato le parole di Barak in cui ha affermato che “all’interno dello Stato ebraico vi è una visione di un seguito alle ostilità lanciate contro i gruppi terroristici”. Egli ha anche lodato l’efficacia dell’Iron Dome (il sistema antimissilistico israeliano), nell’intercettare i razzi lanciati, in questi ultimi giorni di escalation, nel sud dei territori del ’48.
Tuttavia, domenica 11 novembre, il giornale ebraico Yedioth Ahronoth ha rivelato che l’Iron Dome è riuscito ad intercettare solo due razzi, su un centinaio circa lanciati verso le colonie israeliane adiacenti alla Striscia di Gaza.
Barak, nel corso di una visita presso un sito in cui si tengono delle esercitazioni militari congiunte tra le forze aeree Usa e Israele, ha sottolineato l’importanza della “cooperazione tra i due paesi nel campo della protezione contro i missili”.
Dal canto suo, l’ex ministro della Difesa Benjamin Ben-Eliezer ha esortato ad intensificare le operazioni militari nel sud, dichiarando al quotidiano Yediot Ahronot che “il governo dovrebbe reagire duramente e in modo inequivocabile fino a quando Israele non ripristini il suo potere di deterrenza”.
La radio dell’esercito israeliano ha reso noto che il capo di stato maggiore, Benny Gantz, sta tenendo delle consultazioni con il capo del comando meridionale israeliano, Tal Russo, e altri alti ufficiali per valutare la situazione nel sud dei territori del ’48.
Lunedì 12 novembre, il ministro dell’Istruzione israeliano Gideon Sa’ar ha dichiarato che “Israele sta predisponendo una vasta operazione militare terrestre contro Gaza, allo scopo di fermare il lancio dei missili da quest’ultima verso le zone israeliane”.
Egli, in alcune dichiarazioni rilasciate alla radio ebraica, ha affermato che Israele è sul punto di lanciare questa operazione”, aggiungendo che “il suo governo ha avviato i preparativi”.
Sa’ar, che è anche un leader del partito Likud ed è molto vicino al premier Netanyahu, ha riferito che lo Stato ebraico ha già intrapreso alcune mosse a livello diplomatico, allo scopo di preparare il terreno all’aggressione vera e propria”.