Barbar nuovamente arrestato dalle IOF: era stato liberato lunedì

InfoPal. Era stato liberato due giorni fa, e dopo 20 anni aveva potuto riabbracciare la moglie e i figli, cresciuti senza di lui, ma le sadiche forze israeliane (IOF), “più morali” del mondo (una delle tante invenzioni e propagande che circolano su Israele), lo hanno riarrestato.

Martedì sera, la polizia ha preso d’assalto la casa di Majd Barbar, nel distretto di Ras al-Amud, a Gerusalemme, e lo ha nuovamente arrestato un giorno dopo il suo rilascio dalla prigione del Negev.

Le foto e i video di Barbar, che lo ritraevano con sua moglie Fatima, suo figlio Montasser e sua figlia Zeina, sono circolati online, mentre i palestinesi condividevano la gioia, l’amore e la capacità di recupero della famiglia.

Zeina, una giovane scrittrice il cui lavoro è stato pubblicato in arabo sul sito web di Samidoun, aveva solo 15 giorni quando suo padre fu rapito dall’occupazione israeliana, 20 anni fa.

“Le immagini della liberazione di Majd Barbar raffiguravano l’amore, la gioia, lo stare insieme, la celebrazione e l’impegno palestinesi per la libertà, lo spirito e la volontà irrefrenabili delle persone che non possono essere schiacciate da 20 anni di prigione o 72 anni di occupazione, colonizzazione e apartheid”, riporta Samidoun.

(Nella foto, Majd Barbar e la moglie Fatima, dopo 20 anni di separazione).

E proprio nel sadico tentativo di distruggere la gioia familiare, dopo 2o anni di separazione e le ripercussioni mediatiche internazionali, a seguito della sua liberazione, che Barbar è stato nuovamente rapito.

Il video: qui.

La Mezzaluna Rossa ha riferito che le sue squadre di soccorso hanno fornito aiuto a 12 cittadini asfissiati da gas lacrimogeni, a un altro che è stato picchiato e ad uno ferito da un proiettile di acciaio rivestito di gomma. Si tratta di parenti e amici di Barbar che si trovavano dentro e fuori dalla sua casa, per accoglierlo e festeggiarlo.

Alcuni dei cittadini feriti sono stati trasferiti in un ospedale locale per ricevere assistenza medica.

L’autorità di occupazione israeliana aveva rilasciato Barbar lunedì, dopo una pena detentiva di 20 anni, ma lo aveva detenuto per diverse ore nel centro di detenzione di Moskobiya, prima di lasciarlo andare.

Barbar era stato arrestato il 30 marzo 2001 durante una campagna di polizia che aveva preso di mira molti cittadini di Gerusalemme ed era stato condannato a 20 anni di carcere con l’accusa di affiliazione al Fronte popolare per la liberazione della Palestina e del suo ruolo nella resistenza all’occupazione.

Mentre veniva ri-arrestato, Barbar ha affermato: “Qualunque cosa facciano, non saremo sconfitti”.

Sottolinea Samidoun nel suo sito: “Qualunque cosa facciano le forze di occupazione israeliane, non possono sopprimere il profondo amore, la gioia e l’impegno umani per la liberazione incarnati da Majd Barbar, dalla sua famiglia e da tutti i palestinesi che desiderano e lottano per la libertà.

“Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network chiede l’immediato rilascio di Majd Barbar e di tutti i prigionieri palestinesi. Questo oltraggioso attacco a un prigioniero palestinese liberato un giorno dopo il suo rilascio, un atto di vendetta ufficiale dello stato coloniale per la gioia, l’amore e la celebrazione della sua famiglia, amici e compagni, deve ispirare all’azione tutti coloro che sostengono i diritti del popolo palestinese”.

(Fonti: PIC e Samidoun).