Barhoum: l’attacco contro la Moschea al-Aqsa è una guerra di religione

Gaza – Pal.info e InfoPal.  Il portavoce del movimento di resistenza islamica Hamas, Fawzi Barhoum, ha confermato che l’attacco delle forze di occupazione israeliana contro la moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme, “fa parte delle politiche israeliane contro i luoghi santi islamici, e fa trapelare un ignobile approccio razzista del suo governo, che appoggia tutte le violazioni contro la santa moschea e il diritto del popolo palestinese”.

“Il persistere  della guerra di religione condotta dall’occupazione contro luoghi santi islamici, si inscrive nella mancanza di una rete di sicurezza dei paesi arabi e islamici per proteggere al-Aqsa e i luoghi santi, ed è condotta parallelamente ai negoziati sostenuti dal governo degli Stati Uniti”, ha affermato Barhoum giovedì 26 luglio.

Barhoum ha chiesto una posizione ferma dell’autorità di Ramallah per delegittimare l’occupazione, e ha chiesto la formazione di una rete di sicurezza per proteggere la moschea di al-Aqsa e i luoghi santi dell’Islam, facendo pressione sull’occupazione per fermare le violazioni.

Ha incoraggiato la resistenza a esercitare il suo ruolo di leadership per proteggere il territorio e i luoghi sacri.

L’esercito dell’occupazione ha preso d’assalto la moschea di al-Aqsa all’alba di giovedì, arrestando l’imam per costringere i fedeli che erano in preghiera ad uscire dalla moschea.

Fonti di Gerusalemme hanno dichiarato che più di 20 fedeli in ritiro spirituale avevano iniziato la preghiera della notte, quando improvvisamente l’esercito di occupazione ha fatto irruzione nella moschea, ha arrestato l’imam portandolo in un luogo sconosciuto.
In seguito sono scoppiati violenti scontri tra decine di giovani e i soldati dell’occupazione israeliana nella zona di Kafr A’kib, Qalandia e Ras el-Amud a Gerusalemme.