Baroud: “Se l’accesso all’acqua pulita è un diritto umano, perché la Palestina è l’eccezione?”

Ramzy Baroud, autore di “The Last Earth” e direttore del Palestine Chronicle, ha scritto un editoriale ponendo la domanda “se l’accesso all’acqua pulita è un diritto umano, perché la Palestina è l’eccezione?”

Baroud cita la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2010, 64/292, che riconosce “il diritto a acqua potabile e servizi igienico-sanitari sicuri e puliti come un diritto umano essenziale per il pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani”.

Baroud proclama che “tutto ha perfettamente senso. Non ci può essere vita senza acqua. Tuttavia, come ogni altro diritto umano, a quanto pare, ai palestinesi viene negato anche questo”.

Riconosce la crisi idrica che colpisce il mondo intero, ma afferma che “la situazione è più complicata in Palestina, dove la crisi idrica è direttamente correlata al contesto politico dell’occupazione israeliana: apartheid, insediamenti ebraici illegali, assedio e guerra”.

Baroud accusa Israele di usare una “crudele forma di dipendenza economica per mantenere i palestinesi dipendenti e subordinati”. Questa dipendenza viene mantenuta attraverso il controllo delle frontiere, i check-point militari, le tasse, le chiusure stradali, i coprifuoco militari e la negazione dei permessi di costruzione. Dichiara che la dipendenza dall’acqua è un elemento centrale di questa strategia.

Fa notare che “la situazione a Gaza è ancora peggiore”, citando un rapporto delle Nazioni Unite, e affermando che la Striscia di Gaza sarà ufficialmente “invivibile” entro il 2020, che, sottolinea, è il prossimo anno.

Cita poi la RAND Corporation con sede negli Stati Uniti, che riferisce che un quarto di tutte le malattie nella Striscia di Gaza assediata sono a base idrica. RAND stima, inoltre, che in base agli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il 97% delle acque di Gaza non è adatto al consumo umano.

Baroud conclude che “è probabile che continui fin tanto che il sionismo prevale in Israele e nella Palestina occupata”, definendo il sionismo un’ideologia razzista, egemonica e sfruttatrice. Solleva poi la questione: “Se l’accesso all’acqua pulita è davvero un diritto umano, perché il mondo permette a Israele di rendere la Palestina e il suo popolo un’eccezione?”