Basem Naim: abbiamo chiesto di aprire un’inchiesta internazionale immediata per dimostrare il tipo di armi utilizzate da Israele contro i civili palestinesi.

Cadaveri a pezzi e bruciati, corpi trapassati da frammenti che non si possono rilevare con le radiografie….i segni dell’uso di armi non convenzionali e della pulizia etnica israeliana contro la popolazione civile di Gaza.

Dal nostro corrispondente.

Il ministro della Sanità palestinese, Basem Naim, ha dichiarato che ciò che ha compiuto l’esercito di occupazione israeliana nel campo profughi Al-Maghazi, al centro della Striscia di Gaza, è un nuovo ciclo di crimini  chiaramente programmato, e non un’opera isolata.

E ha sottolineato che l’occupazione israeliana approfitta dell’assenza di controllo internazionale e della concentrazione dei media sulla questione libanese, per massacrare la popolazione nei territori palestinesi, come "i ladri che commettono i loro delitti al buio".

Queste dichiarazioni del dott. Naim giungono a seguito di una visita al campo profughi Al-Maghazi per verificare da vicino i crimini israeliani dopo il ritiro dei carrarmati dal campo.

Naim ha spiegato che la maggior parte delle persone prese di mira dalle bombe israeliane sono cittadini innocenti – bambini, donne, anziani -, la cui colpa è di aver deciso di rimanere e di resistere all’occupante dopo che erano falliti i tentativi di mandarli via.

Le forze di occupazione, dunque, hanno usato la pulizia etnica come soluzione.

“Abbiamo visto la distruzione delle case, delle infrastrutture e delle associazioni", ha sottolineato Naim, che ha poi attirato l’attenzione sul fatto che "è chiaro che l’obiettivo dell’esercito israeliano sia stato quello di colpire i civili".

Naim ha spiegato che la maggior parte delle vittime è arrivata negli ospedali nella forma di "pezzi carbonizzati", o con "arti amputati", con "bruciature", oltre che con frammenti, che non si vedono attraverso le radiografie, e che causano danni enormi nel corpo. “Abbiamo chiesto l’apertura di un’inchiesta internazionale e la formazione di una commissione per indagare sugli effetti delle ferite e per dimostrare il tipo di armi usate”.

Le forze di occupazione hanno invaso il campo profughi Al-Maghazi la notte di martedì scorso, e si sono ritiratate lasciando una grande distruzione, 16 morti e il ferimento molte persone. 

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