BBC licenzia giornalista palestinese a causa di tweet del 2014

Palestina – Palestina Chronicle. La specialista d’affari palestinesi per la BBC Monitoring, Tala Halawa, è stata licenziata il mese scorso a causa di un suo tweet in cui criticava l’offensiva israeliana su Gaza del 2014, tre anni prima di essere assunta dall’agenzia stampa britannica.

Halawa, che è una giornalista palestinese, ha rilasciato una dichiarazione mercoledì e l’ha pubblicata in arabo ed in inglese sul suo account Twitter. Ha incolpato la BBC per il suo “licenziamento immediato per capriccio di pro-Israele”.

Durante l’offensiva israeliana di 51 giorni contro Gaza nel 2014, Israele uccise più di 2.160 palestinesi, tra cui 55 civili in 48 ore, quando l’esercito israeliano attaccò al-Shejaiya, nella zona est della Città di Gaza.

I 55 civili uccisi nel massacro includevano 19 minorenni e 14 donne. Commentando questo massacro, Halawa ha usato l’hashtag comune tra coloro che hanno fatto campagna contro l’offensiva israeliana, ossia “#Hitlerwasright”.

Al momento del suo licenziamento, Halawa ha affermato di essere stata ingiustamente processata sulla base di un “tweet offensivo ed ignorante pubblicato sette anni fa”.

“Tuttavia, mi rattrista che la BBC, invece di cercare scuse, riconciliazione e dialogo, sia andata a giudizio con i social media”, ha affermato Halawa.

Ha dichiarato che la BBC: “Amplifica le voci dei troll e capitola alle pressioni dei gruppi d’interesse esterni pro-Israele e dei media di destra determinati ad eliminare i palestinesi dalla vita pubblica”.

Il tweet di Halawa è stato fatto ricircolare durante l’offensiva israeliana su Gaza tra l’11 e il 21 maggio, da un gruppo filo-israeliano chiamato Honest Reporting. La campagna è diventata feroce a causa di un rapporto prodotto da Halawa sulla pressione esercitata sulle celebrità che sostengono la Palestina.

Sul suo lavoro per la BBC, ha dichiarato: “Sono orgogliosa del fatto che durante i miei quattro anni alla BBC sono sempre stata conosciuta per la mia imparzialità e giornalismo professionale, anche nei momenti più difficili”. “Continuerò a credere e lottare per un giornalismo onesto e coraggioso, indipendentemente da questi tentativi servili di omicidio del personaggio”, ha concluso.