Beirut dal 10 al 15 settembre 07, con il Comitato Per non dimenticare Sabra e Shatila, in solidarietà con i profughi palestinesi.

Riceviamo e pubblichiamo.

Cari compagni,                   

come abbiamo annunciato in varie occasioni, stiamo lavorando per organizzare anche quest’anno una delegazione che si recherà in Libano in occasione dell’ anniversario dell’ eccidio di Sabra e Chatila: le difficoltà e la tristezza che ci accompagnano dopo la scomparsa del nostro amato Stefano potete immaginarle. 

In queste settimane abbiamo avuto una serie di contatti con i nostri amici libanesi e palestinesi, dal coordinatore delle Ong palestinesi e arabe in Libano Qassem Aina, al direttore del quotidiano progressista libanese Talal Salman per finire con le autorit à locali del comune di Gobheiri  – il municipio nel cui territorio si trova il campo di Chatila:  tutti ci hanno confermato l’utilità di una nostra presenza a Beirut, soprattutto dopo i recenti fatti che hanno riportato drammaticamente alla ribalta delle cronache internazionali l’esistenza dei campi profughi palestinesi in Libano. Il gioco al massacro continua sulla pelle dei rifugiati dimenticati nei ghetti del Libano dal 1948: le provocazioni e le uccisioni parte di gruppi contro cui gli stessi palestinesi hanno lanciato da tempo l’allarme riconfermato il preoccupante uso del terrore per rendere marginali le organizzazioni che, insieme ai palestinesi, si oppongono alle occupazioni USA e israeliana nell’area mediorientale e per accendere la miccia di una possibile guerra civile.

 

Il quadro di crescente tensione ci conferma la necessità una iniziativa tesa a rompere l’isolamento dei palestinesi e dei loro sostenitori. Per questo abbiamo confermato proprio nello spirito condiviso con Stefano la presenza di una delegazione italiana a Beirut nei giorni in cui saranno ricordati i martiri di Sabra e Chatila con i seguenti obiettivi:

 

1) Ricordare la necessità di continuare la lotta per non dimenticare l’eccidio del 1982 e per chiedere che sia resa giustizia alle vittime di quell’offesa alla vita.

2) Ricordare al mondo la tragica situazione dei profughi palestinesi in Libano – ulteriormente peggiorata dopo il recente conflitto – le discriminazioni di cui sono vittime per quanto riguarda il lavoro e il diritto alla proprietà immobiliare e la necessità, se si vuole arrivare alla pace, che siano riconosciuti i loro diritti a cominciare da quello al ritorno (realizzabile poi con un accordo tra le parti).

3) Sostenere la resistenza palestinese e libanese e l’indipendenza e la sovranità del Libano e della Siria di fronte al tentativo Usa di soffiare sul fuoco delle differenze etniche e religiose per riassumere (insieme alla Francia) una sorta di mandato coloniale sul Libano e utilizzare la Repubblica dei Cedri per portare avanti un progetto di destabilizzazione e di frammentazione, nonostante i tragici risultati dell’esperienza irachena, della Repubblica Araba di Siria

4)Rivendicare il diritto di ogni popolo a lottare contro il proprio occupante e sostenere le popolazioni libanesi messe in ginocchio dall’invasione e dai bombardamenti, criminali, che gli israeliani hanno compiuto la scorsa estate.

 

Gli appuntamenti principali del viaggio (sperando di potervi fornire al più presto un’agenda più esatta):

 

1) Visitare i campi profughi palestinesi  (Beirut, Tripoli, Sidone, Valle della Beqaa) ed esprimere la nostra solidarietà ai rifugiati, alle loro organizzazioni politiche, alle forze della resistenza palestinese e ai parenti delle vittime dell’eccidio del 1982.

Incontrare il nuovo rappresentante dell’Olp a Beirut.

2) Visitare i quartieri meridionali di Beirut e il Sud del paese nella zona di confine con Israele e incontrare gli esponenti locali della resistenza libanese (Hezbollah) per esprimergli la nostra solidarietà e amicizia contro l’occupante israeliano;

3) Visitare la città di Sidone e incontrare il sindaco progressista della città

4) Incontrare i rappresentanti delle istituzioni e del parlamento dal presidente della repubblica Emile Lahoud a quello del parlamento, Nabih Berri, alle commissioni diritti umani ed esteri del parlamento, per esprimere loro la nostra solidarietà nei confronti dei tentativi di esasperare le tensioni confessionali, dividere le forze politiche, spezzare i tradizionali rapporti storici, umani, culturali e politici tra il Libano e la Siria, disarmare la resistenza palestinese e libanese, arrivare ad un nuovo trattato di pace separato tra il Libano e Israele.

Da tener presente che quest’anno il nostro viaggio precederà di pochi giorni la contestatissima elezione del Capo dello Stato: dunque è possibile che alcuni incontri istituzionali possano saltare. Per quanto riguarda i palestinesi esprimeremo ai rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche, nel rispetto della sovranità libanese, l’augurio che siano rimossi gli ostacoli legislativi ad una piena parità di diritti nel campo del lavoro e della proprietà per i rifugiati palestinesi. Il tutto nel rifiuto di ogni progetto teso a naturalizzare i palestinesi in Libano cancellando il loro diritto al ritorno sancito dalla risoluzione dell’Onu 194.

Più in generale è nostra intenzione smentire nei fatti, con la nostra presenza, la teoria di uno «scontro di civiltà» sostenuta dall’Amministrazione Usa, ma anche dai settori islamisti più radicali, come quelli protagonisti del grave assedio del campo di Nahr Al-Bared, e già presenti nel campo di Ain al-Hilweh nei pressi di Sidone. A tale riguardo riteniamo della massima importanza sostenere il lavoro svolto dai ragazzi di questo campo (di oltre 70.000 abitanti) dalla Ong Beit Atfal Assoumud  (nostra partner nel viaggio) unico vero argine al lavoro dei gruppi estremisti fondamentalisti.

Al di là di queste attività, naturalmente, porteremo anche quest’anno i nostri fiori alla fossa comune all’ingresso del campo di Chatila con le Ong palestinesi, i rappresentanti del comune di Ghobeiry, le forze politiche palestinesi e libanesi della periferia nel giorno dell’anniversario della strage.

Il viaggio sarà per tanti di noi, sicuramente per tutti coloro che lo hanno conosciuto, l’occasione  per  continuare il lavoro iniziato da Stefano Chiarini in favore dei rifugiati palestinesi : ricorderemo in varie iniziative la sua figura di intellettuale e di militante, senza il cui impegno non sarebbe esistito il Comitato Per non dimenticare Sabra e Chatila. 

 

 

NOTIZIE PRATICHE
Il viaggio avrà luogo da lunedì 10 a sabato 15  settembre: sarà effettuato con la compagnia libanese Middle East Airlines  (MEA) al costo di 389 euro (tasse incluse). La prenotazione va fatta presso il comitato organizzatore entro il 15 giugno contestualmente al versamento di 100 euro (Conto corrente bancario n° 63105/32

intestato all’associazione "Per non dimenticare. Onlus" presso la Banca di Roma – filiale 10 via Monte Santo 48 – 00195 Roma ABI: 3002, CAB: 05021, CIN: j. Ovviamente sarà restituita in caso di cancellazione) per l’iscrizione e le spese di trasporto in Libano. Quest’anno rispetto al passato c’è una novità: mentre il volo di lunedì 10 per Beirut fa scalo sia a Roma che a Milano, il ritorno, sabato 15 settembre il rientro è previsto solo su Roma.

 

L’Agenzia di viaggi presso la quale ci siamo rivolti è la Majesty Tour che si trova a Roma, in Via Sestio Calvino 45, telefono 06 71072193, fax 06 7100504. Chiedere di Barbara o Loredana.

 

Il pagamento del biglietto aereo di  euro va fatto entro il 15 luglio presso l’Agenzia o tramite bonifico bancario a: Banca di credito cooperativo di Roma – agenzia 23 C/C 7092 – intestato a Majesty Tour srl ABI 8327 – CAB 03223 – CIN S.

Nel caso facciate il bonifico è importante inviare un fax con la dicitura
«bonifico gruppo Beirut settembre» alla stessa Agenzia al numero 06 7100504 ed informare anche il Comitato con una mail.

 

ALBERGHI
Per l’albergo il comitato Per non dimenticare Sabra e Chatila si limiterà a fare le prenotazioni per ottenere il massimo sconto possibile e poi ognuno pagherà per suo conto. Conviene il pagamento in dollari e non in euro. Anche quest’anno abbiamo scelto per un buon rapporto qualità prezzo l’hotel Casa D’or. Il costo di una camera singola si aggira attorno ai 50 dollari a notte per la singola; 65 Usd per la doppia, 75 per la junior suite (trasformabile in tripla con un sovrapprezzo di circa 10 dollari), 85 per la business suite anch’essa trasformabile in tripla con un sovrapprezzo di dieci dollari. I prezzi, che comunque sono ancora indicativi, vanno maggiorati di un 10% di tasse. Nel prezzo è compresa la prima colazione. Tutte le camere hanno aria condizionata e prese per il collegamento internet (a pagamento). 

Da tener presente anche che il visto verrà fatto all’aeroporto e costerà circa 15 euro.

A tale proposito occorre ricordare che non è possibile ottenere il visto di ingresso in Libano se si hanno timbri israeliani, anche quelli di espulsione o di ingresso vietato. In tal caso occorrerà rifarsi il passaporto (tenendo conto che nei mesi estivi i tempi sono di gran lunga più lunghi).

Un abbraccio,
Stefania Limiti

Per la partecipazione ed altre informazioni:

Stefania Limiti          339  24 232 19

Monica Maurer         333  57 999 74 

Maurizio Musolino   335  53 008 61

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