Bennett: “Lo Stato palestinese non è una possibilità”

ImemcIl ministro dell’Economia israeliano del partito estremista “La Casa Ebraica”, Naftali Bennett, ha annunciato che costituire uno Stato palestinese non è una possibilità, né una soluzione accettabile, e ha invitato Netanyahu a cambiare i propri piani.

Bennett ha dichiarato che gli ultimi due mesi “dovrebbero spingere ogni persona, o politico, che crede nella soluzione dei due Stati come una possibilità fattibile, a cambiare idea”, e ha aggiunto che “Netanyahu dovrebbe essere il primo a interrompere discorsi del genere”.

Bennett, che è anche un membro del Gabinetto del ministero israeliano, ha comunicato al giornale israeliano Maariv, che la creazione di uno Stato palestinese a fianco di Israele è una falsa idea.

Ha anche criticato una recente dichiarazione del primo ministro Netanyahu, nella quale egli ha appoggiato “la soluzione dei due Stati”, aggiungendo che le dichiarazioni e le prese di posizione di Netanyahu “hanno danneggiato Israele”.

Bennett inoltre ha sottolineato che, durante la recente guerra su Gaza, i discorsi di Netanyahu “si sono concentrati nel raggiungere una tregua con Hamas, invece di focalizzarsi su aspetti militari e di sicurezza”.

Il dirigente israeliano crede che Israele non avrebbe mai dovuto accettare una tregua con Hamas, e la resistenza a Gaza, aggiungendo che Netanyahu avrebbe dovuto consultare gli Israeliani, prima di arrivare a all’accordo.

Ha ribadito, inoltre, che tutte le azioni adottate dal governo e dal Gabinetto ministeriale, erano originariamente state tirate in ballo dal partito “La Casa Ebraica”, incluso il ri-arresto di prigionieri politici israeliani, rilasciati con l’”accordo Shalit”, dopo che tre coloni israeliani erano scomparsi, ed erano stati successivamente trovati senza vita.

Egli ha detto che “gli attacchi che Israele ha mosso contro Hamas, e i tunnel a Gaza, sono tutte iniziative presentate dal partito ‘La Casa Ebraica’, e sono state adottate dal governo israeliano”.

Lo scorso 8 luglio, la guerra di 50 giorni sulla striscia di Gaza, ha portato alla morte almeno 2137 persone, tra cui 577 bambini, 263 donne, e 102 anziani, mentre più di 11.100, inclusi 3374 bambini, 2088 donne, e 410 anziani, sono stati feriti.

Traduzione di Fiorella Tarantino