Betlemme, una donna muore dopo aver inalato del gas lacrimogeno

Betlemme-AFP. Martedì 15 aprile, un funzionario sanitario ha affermato che una donna palestinese è deceduta dopo aver inalato del gas lacrimogeni utilizzato dall’esercito israeliano per disperdere una manifestazione vicino Betlemme, in Cisgiordania.

Ha aggiunto che nelle serata di lunedì, l’esercito “ha lanciato lacrimogeni vicino alla casa della donna, una quarantenne che aveva dei problemi di salute” e che ” è deceduta dopo l’arrivo in ospedale”.

L’incidente è avvenuto nel campo rifugiati di Aida, a nord-ovest di Betlemme.
Una portavoce delle forze armate, confermando gli scontri, non ha fornito ulteriori dettagli ed ha affermato: “La morte non ha nessuna relazione con l’uso dei sistemi antisommossa da parte dell’esercito, incluso il gas lacrimogeno”.
A gennaio, ci fu un un incidente simile in cui perse la vita un palestinese di 85 anni vicino la città di Nablus, in Cisgiordania. Mentre l’uomo si trovava all’interno della sua abitazione, inalò il gas lacrimogeno lanciato dalle Forze di difesa israeliane.
Il campo profughi di Aida è frequente teatro di scontri a causa della sua vicinanza con la tomba di Rachele; oltre ad essere circondato su tre lati dal muro di separazione israeliano malgrado si trovi al centro della città palestinese di Betlemme.
Nei territori occupati in Cisgiordania ci sono 19 campi profughi, nei quali sopravvivono un quarto dei 771 mila rifugiati registrati nel territorio.
Più di 760 mila Palestinesi, stimati oggi a 4,8 milioni con i loro discendenti, furono esiliati o cacciati dalle loro case nel conflitto che ha visto la creazione dello Stato di Israele nel 1948.
Traduzione di Federico Seibusi