Biden ordina di rimuovere qualsiasi riferimento all’occupazione israeliana nel programma della campagna

Palestine Chronicle. Secondo quanto riportato da Foreign Policy giovedì 6 agosto, il membro del Partito Democratico e candidato alla presidenza degli Stati Uniti Joe Biden ha ordinato di rimuovere qualsiasi riferimento all’occupazione israeliana nel suo programma della campagna, giusto pochi giorni prima che venisse rilasciato il 15 luglio.

Il senatore per lo Stato del Vermont Bernie Sanders, che ha ritirato la sua campagna presidenziale a favore di Biden, aveva concordato con quest’ultimo che avrebbe incluso nel programma del Partito Democratico la seguente affermazione: i palestinesi hanno il diritto di vivere liberi dall’“occupazione” straniera; un chiaro riferimento a Israele.

Tuttavia, sotto la pressione dei gruppi di difesa pro-Israele, Biden ha deciso all’ultimo di rimuovere ogni singolo riferimento all’occupazione israeliana; Foreign Policy ha dichiarato che tre fonti lo confermano. Pertanto, gli assistenti di Biden hanno chiesto ai leader progressisti del Partito Democratico e li hanno esortati a rinunciare alla loro richiesta di dichiarare Israele una potenza occupante, secondo quanto riportato dalla rivista.

Inoltre, i collaboratori di Biden hanno sostenuto che l’inclusione della parola “occupazione” minacciava di danneggiare l’unità all’interno del Partito Democratico stesso.

“Al vicepresidente è stata posta la seguente domanda: bisogna permettere al testo di fare riferimento all “occupazione” o si deve utilizzare la frase “porre fine all’occupazione”? La sua risposta è stata negativa, secondo quanto riportato a Foreign Policy da Jason Isaacson, responsabile della politica e degli affari politici presso il Comitato Ebreo Americano.

“Questo non è un problema su cui il partito può piegarsi perché sarebbe contrario alla posizione di Joe Biden”, ha aggiunto Isaacson.

Foreign Policy ha osservato che la ritrattazione riflette la riluttanza di Biden a invertire decenni di convinto sostegno a Israele. Ha anche affermato che questo ritiro ha segnato una sorta di vittoria per l’establishment del partito, che ha cercato di mantenere stretti rapporti con Israele, anche se il suo primo ministro Benjamin Netanyahu si è avvicinato sempre più al Partito repubblicano e al suo portabandiera, il presidente Donald Trump.

Il giornalista palestinese ed editore di The Palestine Chronicle ha scritto in un recente articolo: “Mentre molti Democratici al Congresso sono sempre più in contatto con le opinioni dei loro collegi elettorali, quelli al timone, come Biden, rimangono ostinatamente impegnati nei programmi sostenuti dall’AIPAC e dal resto della vecchia guardia”.

“La buona notizia da Washington è che, nonostante l’attuale sostegno di Trump nei confronti di Israele, un cambiamento strutturale incrementale ma duraturo continua a verificarsi tra i sostenitori del Partito Democratico ovunque e in tutto il Paese”, ha aggiunto Baroud.

(Foto: il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (a sinistra) incontra il politico statunitense Joe Biden (a destra) [Foto: file]).