Bilancio dell’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza

Le forze militari israeliane hanno proseguito nel perpetrare i propri crimini nei territori palestinesi occupati (oPt). Nuova escalation di violenze israeliane nella Striscia di Gaza.

– le IOF hanno lanciato una nuova offensiva nella Striscia di Gaza.

– 156 Palestinesi, inclusi 103 civili sono stati uccisi dalle IOF.

– 33 bambini, 13 donne e 3 giornalisti sono tra coloro che hanno perso la vita.

– 1000 Palestinesi, inclusi 971 civili, sono rimasti feriti.

– 247 bambini, 162 donne, e 12 giornalisti figurano tra i feriti.

– le IOF hanno condotto 1350 attacchi aerei, durante i quali sono stati lanciati 1400 missili.

– 55 abitazioni sono state distrutte e diverse centinaia hanno subìto danni di varie entità.

– 2 moschee sono state completamente distrutte, mentre altre 34 hanno subìto danni di varie entità.

– 8 edifici governativi, 13 uffici per la sicurezza e stazioni di polizia e 2 ponti che collegano la Striscia centrale con quella settentrionale sono stati distrutti.

– 6 uffici televisivi, 6 edifici ospedalieri, 28 scuole e le sedi di 22 organizzazioni tra civili ed umanitarie sono stati colpiti.

– dozzine di terreni agricoli hanno subìto danni rilevanti.

Le IOF hanno fatto eccessivo ricorso alla violenza al fine di disperdere proteste pacifiche organizzate dai civili Palestinesi in Cisgiordania.

– due dimostranti palestinesi sono rimasti uccisi; uno a Ramallah e l’altro a Hebron.

– 115 Palestinesi, compresi 28 bambini, una donna e un paramedico sono rimasti feriti durante le proteste organizzate contro l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.

– 3 Palestinesi, compreso un bambino, sono rimasti feriti durante manifestazioni indette contro la costruzione del muro d’annessione e le attività di colonizzazione israeliane.

Le IOF hanno condotto 77 attacchi ai danni delle comunità palestinesi in Cisgiordania.

– le IOF hanno arrestato 76 Palestinesi, compresi 6 bambini, l’ex prigioniero Tha’er Halahla, e due donne.

– 4 Palestinesi, inclusi 2 bambini, sono rimasti feriti durante le incursioni condotte dalle IOF. Due di essi sono stati poi arrestati.

– Israele ha continuato ad imporre una chiusura totale ai territori occupati, isolando la Striscia di Gaza dal resto del mondo.

le IOF hanno stabilito dozzine di checkpoint in Cisgiordania.

 

Sommario

Le violazioni israeliane alle leggi internazionali ed umanitarie sono continuate nel periodo in oggetto (14-21 novembre 2012). Il primo attacco è stato condotto mercoledì 14 novembre 2012 quando le IOF hanno ==== il leader delle Brigate Ezz Eddin al-Qassam (braccio armato di Hamas) al-Ja’bari e la sua guardia del corpo. Un’ampia offensiva è stata lanciata contro obiettivi civili e militari in tutta la Striscia di Gaza. In conseguenza di ciò, centinaia di civili palestinesi, tra cui molti bambini, donne ed anziani sono rimasti uccisi o  feriti. Molte abitazioni private sono state distrutte e diverse centinaia danneggiate, così come molti edifici governativi. Alcune ore prima della pubblicazione di questo rapporto, è stato firmato un accordo per il cessate-il-fuoco tra le IOF e le fazioni di resistenza, con la mediazione dell’Egitto.

In Cisgiordania sono state organizzate dozzine di proteste contro l’iniziativa militare israeliana condotta nella Striscia. Le IOF sono ricorse alla violenza al fine di disperdere tali manifestazioni causando la morte di due civili palestinesi  ed il ferimento di dozzine di altri.

Gli stessi metodi violenti sono stati utilizzati dalle IOF per disperdere anche le manifestazioni di protesta tenutesi in Cisgiordania contro la costruzione del muro d’annessione e le attività d’insediamento israeliane.

I coloni israeliani hanno continuato le proprie vessazioni ai danni dei civili palestinesi. Questi attacchi sono stati sferrati sotto l’incitamento del governo di Tel Aviv e sotto la protezione dei soldati israeliani. Il governo si rifiuta inoltre di svolgere inchieste a seguito delle denunce presentate da civili palestinesi contro coloni israeliani. Questi crimini sono perpetrati alla piena luce del sole, tuttavia gran parte della comunità internazionale e dello stesso mondo arabo rimane silente, permettendo così a Tel Aviv di proseguire imperterrita nelle proprie violenze, dando sempre più l’impressione di ritenersi al di sopra della legge.