Bil'in: due feriti durante la 'Boicottare Israele' di venerdì scorso

Imemc. Circa 200 tra palestinesi, israeliani e cittadini di altre nazionalità – incluso un gruppo di artisti hip-hop provenienti da Stati Uniti  e Regno Unito – si sono uniti venerdì pomeriggio nel villaggio di Bil'in per esortare la comunità internazionale a boicottare Israele, e porre fine alla sua politica di apartheid.

I dimostranti hanno cantato ed esposto cartelli che chiedevano a Israele di abbattere il Muro, il cui tracciato attraversa le terre degli abitanti di Bil'in e di decine di altri centri palestinesi. Sono inoltre state invocate misure punitive dal punto di vista economico, quali il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni, perché Israele non occupi più i “Territori Palestinesi” ed assicuri uguali diritti alla popolazione araba, come richiesto dalla legge internazionale.

I dimostranti non-violenti hanno marciato dal centro del villaggio fino all'area dove la forze israeliane stanno erigendo il Muro di annessione. I soldati appostati nelle vicinanze del cancello si sono precipitati verso di loro e, secondo testimoni oculari, hanno sparato lacrimogeni e proiettili rivestiti di gomma [talvolta letali, ndr]. Uno di questi proiettili ha ferito un manifestante israeliano a una gamba. Un attivista britannico è stato trascinato via in malo modo dai militari, cosa che gli ha procurato lividi e ferite alla schiena.

Oltre a questo, i lacrimogeni hanno causato due principi d'incendio, che i dimostranti sono riusciti a estinguere senza danni alle persone.

Nonostante la repressione del corteo, gli artisti hip-hop sono riusciti a esibirsi su un camion con casse e mixer, cantando canzoni rap sull'occupazione israeliana e la necessità di boicottarla.

I dimostranti hanno inoltre reso onore alla città americana di Olympia, nello Stato di Washington, per la sua presa di posizione coraggiosa nel boicottaggio dell'importazione dei prodotti israeliani. Olympia è la città in cui abitava l'attivista Rachel Corrie.

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