Black-list razziste al servizio della propaganda sionista

Editoriale InfoPal. Chi si presta a stilare “black-list” come quelle nuovamente segnalate qui http://www.repubblica.it/crona​ca/2011/07/22/news/reazioni_bl​acklist_ebrei-19471487/?ref=HR deve essere considerato complice della campagna liberticida e di diffamazione che poi fa immancabilmente seguito a tali pubblicazioni. 

Campagna, ovviamente, contro agenzie, siti, blog che non sono affatto ANTISEMITI, ma che si occupano di una corretta informazione sulla Palestina e sul Sionismo.

L'obiettivo degli Inquisitori dei nostri tempi, infatti, NON sono i razzisti e imbecilli VERI, ma l'informazione onesta sulla Palestina. E chi diffonde black-list razziste si presta al loro gioco.

E' certo che la gente deve sapere chi CONTROLLA i media, nel mondo (e in Italia), ma non è stilando liste in base a categorie “razziali” o “etnico-religiose” che si crea consapevolezza. 
I media sono controllati dalle lobby, dalle corporation, dalle industrie, dalle massonerie, dalle banche, dai signori del petrolio e delle guerre. Si tratta di qualche centinaio di famiglie, miliardarie e potentissime, in tutto il mondo. Una vera cupola mafiosa con nomi, cognomi, volti e conti altissimi nei paradisi fiscali, nelle banche che rovinano interi Paesi. Questo si deve denunciare.

Stilare l'elenco degli “ebrei” da epurare da questo o quel posto puzza lontano un miglio di Leggi razziali. E' pericoloso, inutile e nocivo. E offre su un vassoio d'argento agli INQUISITORI dei nostri giorni l'occasione per assimilare antisemitismo a antisionismo (e denuncia di Israele e dei suoi crimini). Ambiti completamente distanti e diversi, ma che la propaganda sionista vuole invece accostare.

Nazi-fascisti e antiebraici non fanno altro che il gioco dei sionisti e della loro propaganda anti-democratica e contro le verità storiche. E, alla fine, sono nemici del popolo palestinese tanto quanto il Sionismo.

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