Black-out e assedio: punizione collettiva contro la Striscia di Gaza.

Gaza – Infopal. La Striscia è al buio (il 70% della popolazione). Israele non permette l’entrata dei camion per il rifornimento di combustibile.
Durante una conferenza stampa, Kan’an Ubeid, vice-presidente dell’Autorità palestinese per l’Energia a Gaza, ha dichiarato che oltre alla chiusura degli impianti alimentati a diesel, anche la rete elettrica gazese alimentata da Israele è collassata.

Da giovedì, la Striscia vive sotto black-out giornalieri: dal 4 novembre (giorno delle elezioni negli Stati Uniti e giornata precedente al bombardamento del 5 novembre, ndr), Israele ha sigillato i confini con Gaza, impedendo i rifornimenti alimentari, di carburante, di medicine, di pezzi di ricambio per macchinari sanitari e domestici e impianti.

Da venerdì, come annunciato, a causa del blocco, l’Unrwa ha sospeso gli aiuti alimentari destinati a 750 mila gazesi.
Anche il principale generatore elettrico dell’Ospedale Europeo di Khan Younis è bloccato, così come quello di Ash-Shifa a Gaza.

Ieri mattina, la polizia di frontiera al valico di Karni Abu Salam ha impdito a 15 camion carichi di medicinali l’ingresso nella Striscia.

Sempre ieri, a causa dell’assedio, è morto un altro malato, il 258°: si tratta di un bimbo di 7 mesi.

Altri 400 malati di cancro (in aumento dopo i bombardamenti israeliani dell’estate del 2006) e di altre patologie, sono in attesa di lasciare la Striscia di Gaza per tentare le cure in Israele, in Cisgiordania o in Egitto.

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