‘Blue Wolf’: Israele usa programma di riconoscimento facciale su vasta scala a Hebron

Hebron/al-Khalil – Palestine Chronicle. L’esercito israeliano sta utilizzando un massiccio programma di riconoscimento facciale nella città occupata di Hebron (al-Khalil), in Cisgiordania, secondo quanto rivelato lunedì dal Washington Post.

Secondo il Washington Post, negli ultimi due anni l’esercito israeliano ha utilizzato una tecnologia per smartphone di riconoscimento facciale chiamata Blue Wolf, attraverso la quale i soldati israeliani scattano foto dei volti dei palestinesi e le associano a un database.

Secondo il giornale, il database contiene migliaia di foto e l’esercito israeliano ha installato anche telecamere per la scansione del volto ai posti di blocco militari israeliani. Utilizzando questo sistema, i soldati israeliani identificano i palestinesi prima ancora che presentino le loro carte d’identità e, sulla base di informazioni già nel sistema, li trattengono quando l’app invia un avviso.

Un soldato israeliano recentemente congedato ha dichiarato al giornale: “Non mi sentirei a mio agio se lo usassero nel centro commerciale (della mia città natale), mettiamola così”, aggiungendo: “La gente si preoccupa delle impronte digitali, ma questo è uguale, aumentato diverse volte”.

“In passato, Israele ha utilizzato tecnologie di base per identificare i palestinesi che prendono parte alle proteste e che mobilitano la gente in varie attività popolari. I filmati dei notiziari televisivi o le foto dei giornali sono stati completamente decifrati”, ha scritto il giornalista palestinese ed editore di The Palestine Chronicle, Ramzy Baroud in un recente articolo, aggiungendo: “Quella vecchia tecnica è stata infine sostituita da una tecnologia più avanzata”.

“Migliaia di palestinesi sono stati detenuti e centinaia sono stati assassinati negli ultimi anni a causa dei dati dei droni, analizzati attraverso il […] software di riconoscimento facciale di Israele”, ha concluso Baroud.