Boicottaggio palestinese dei prodotti coloniali. Israele: stop ai finanziamenti

George Rishmawi – Imemc. Israele ha minacciato d'impedire l'arrivo di qualsiasi genere di prodotti nei suoi porti, e di smettere di erogare trasferimenti di denaro all'Autorità nazionale palestinese (Anp) se quest'ultima continuerà a invocare il boicottaggio dei prodotti delle colonie israeliane.

La Knesset ha già discusso la proposta e ha riferito che Israele potrebbe imporre sanzioni all'Anp per recuperare le perdite che le compagnie israeliane accuserebbero in seguito al boicottaggio.

La campagna dell'Anp prese l'avvio alcuni mesi fa, e di recente il presidente Mahmud Abbas ha preparato un decreto che bandirebbe i prodotti delle colonie.

Secondo quanto riporta Hassan al-Uri, consigliere legale del presidente, il decreto considera gli insediamenti ebraici un “cancro sul corpo palestinese”, che colpisce le persone, le terre e il destino dei palestinesi, e per questo gli stessi insediamenti andrebbero affrontati con tutti i mezzi a disposizione.

In particolare, Al-Uri ha aggiunto che i prodotti che raggiungono il mercato palestinese, e che vengono comprati e pagati dai palestinesi, risultano nel favorire l'allargamento delle colonie, e nel legittimarne quindi lo status.

La mossa dell'Anp, anche se giunta in ritardo, sta costando all'economia israeliana milioni di dollari al giorno. Nel luglio 2004, la Corte di giustizia internazionale ha chiesto al mondo intero di boicottare qualsiasi compagnia o organo che contribuisca, direttamente o indirettamente, alla costruzione del Muro di separazione. Fu proprio questo a incoraggiare i palestinesi a fondare il movimento Bds (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), che propugna il boicottaggio totale e su tutti i livelli nei confronti d'Israele.

La richiesta della Corte era parte integrante del suo parere consultivo riguardante il Muro che Israele sta costruendo in Cisgiordania: questo, dichiarò l'organo giudiziario, è illegale in quanto non è giustificato da motivi di sicurezza, contrariamente a quanto sostiene Israele.


 

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