Boicottaggio: proteste dei coloni. Anp: nessun accordo di pace violato

Cisgiordania – Imemc. I leader dei coloni in Cisgiordania hanno chiesto al governo israeliano di trattenere tutti i finanziamenti destinati all'Autorità nazionale palestinese (Anp), dopo che quest'ultima ha stabilito di boicottare i prodotti delle colonie ebraiche e proibito agli operai palestinesi di lavorarvi. 

Danny Dayan, capo del Consiglio delle colonie, ha motivato la richiesta definendo “ostile” la politica di Ramallah, e sostenendo che Israele ha “mezzi economici sufficienti per obbligare l'Anp a rivedere la sua decisione.”

Dall'altra parte, il ministro dell'Economia palestinese Hasan Abu Libda ha ribadito che i palestinesi, dall'inizio dell'anno prossimo, dovrebbero abbandonare il lavoro e qualunque altro tipo di affare li leghi alle colonie ebraiche, come parte della campagna anti-coloniale nei Territori occupati.

Abu Libda ha quindi annunciato il lancio di una proposta di legge che punta a troncare tutti i legami economici con gli insediamenti, la cui infrazione da parte dei palestinesi comporterà una condanna fino a cinque anni di reclusione, e una multa superiore a 10.000 €.

La severità della pena sarebbe giustificata dal fatto che chi lavora nelle colonie aiuta a sostenere l'economia dei suoi abitanti.

Il mese scorso, il presidente Abbas ha firmato una legge che, oltre a impedire ai palestinesi di lavorare negli insediamenti, proibisce l'accesso dei prodotti dei coloni nei Territori palestinesi.

Il numero di palestinesi impiegati presso le colonie, secondo il ministro, è sceso da 33.000 a 25.000 dallo scorso gennaio, quando la campagna di boicottaggio ebbe inizio. Entro la fine dell'anno, la cifra dovrà essere pari a zero, ha dichiarato.

Per raggiungere l'obiettivo, ha precisato Abu Libda, l'Anp fornirà degli incentivi alle compagnie palestinesi perché impieghino la forza lavoro licenziatasi dalle colonie.

Nonostante la campagna non includa prodotti provenienti da Israele, il ministro ha stimato il totale di merci già confiscate dal mercato palestinese per un valore di circa 150 milioni di euro.

Ha quindi considerato illogica l'indignazione israeliana sul boicottaggio, dal momento che l'Anp, chiudendo i propri rapporti commerciali con le colonie, non viola alcun trattato di pace. Il messaggio per i coloni, sostiene Abu Libda, è che non è più conveniente per loro vivere nelle loro case in Cisgiordania.

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