Bombardamenti israeliani contro la Striscia: altri morti, tra cui un bimbo di 2 anni e mezzo.

Gaza – InfoPal. Non s’arresta la macchina da guerra dello stato sionista, in campagna politica per le prossime elezioni parlamentari di gennaio 2013. Sono ormai 17 i morti e oltre 130 i feriti.

A ogni colpo inferto alla resistenza palestinese, il cui diritto alla difesa della popolazione civile sotto attacco è garantito dalla legislazione internazionale, i leader israeliani candidati evidentemente sanno di acquisire punti o di salire negli indici di gradimento del loro popolo. A significare l’incapacità degli israeliani di concepire la pace e le relazioni al di là dell’oppressione e della violenza. D’altronde, lo stato sionista è nato con reiterati atti di terrorismo, con genocidi e pulizia etnica dei palestinesi e la sua natura-missione, inserita nel vasto progetto neo-coloniale e imperiale occidentale non si può cambiare. Si può solo annullare, per effetto di grandi cambiamenti geo-politici futuri. 

Altri attacchi aerei hanno ucciso due militanti delle brigate al-Qassam, di Hamas, nel nord della Striscia di Gaza. Si tratta di Rami Hamad e Khaled Abu Nasr, uccisi nel campo profughi di Jabaliya.

Sono morti per le ferite riportate nel raid della mattina di giovedì contro Khan Younes, il piccolo Walid Mahmoud Abdullah al-‘Abadleh, di due anni e mezzo, e in quello del pomeriggio contro il nord della Striscia, Marwan Abu al-Qamisan