Bombardamenti israeliani contro la Striscia, bilancio odierno: 13 morti

Gaza – Ma’an. Oggi, venerdì 11 luglio, il bilancio dei morti sale a 13.

Dopo la morte di un cittadino palestinese ed il ferimento di altri due in seguito a un bombardamento su un gruppo di cittadini a ‘Absan al-Jadid, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, i morti salgono a 106, mentre i feriti sono più di 675.

Così come è morto l’anziano Muhammad Rabi’ Abu Hamidan, mentre altri due sono stati feriti in un bombardamento aereo ad est di Jabaliya.

Gli aerei dell’occupazione hanno bombardato un’automobile appartenente al comune di al-Bureij, nel centro della Striscia, causando la morte di due cittadini palestinesi introno alle 12.30. E’ stato effttuato il riconoscimento dell’identità dei due morti, due impiegati presso il comune di al-Bureij che erano in missione per lavoro. I loro nomi sono: Mazen Aslan e Mazen Abu al-Kas.

Tre cittadini sono stati feriti, tra cui due bambini in gravi condizioni.

Dopo mezzogiorno sono stati portati all’ospedale Europeo di Gaza cinque feriti dopo che l’aviazione israeliana ha colpito un gruppo di cittadini ad ‘Absan al-jadid, a Khan Yunis.

Quattro palestinesi sono stati feriti dopo che è stato colpito un appartamento all’interno delle torri di Sheikh Zayed, a nord di Gaza.

‘Adnan Salem Jaber al-Ashhab, di 40 anni, è morto per le ferite riportate nei pressi della zona di Abu Jarad, nel campo profughi di al-Nusayrat, nel distretto di al-Wusta.

L’occupazione prosegue il suo attacco sulla Striscia di Gaza bombardando abitazioni, mentre l’aviazione ha lanciato un missile in direzione della casa della famiglia Saber Abu Sulayman a Jabaliya, a nord della Striscia, senza causar alcun ferito. Così come un altro missile è stato lanciato su un’abitazione del quartiere al-Amal appartenente alla famiglia Abu Ghali, ed aerei di guerra F-16 hanno colpito la casa di Jamal Abu Hashem nel quartiere al-Shu’ut a Rafah, nel sud della Striscia.

Raid aerei si sono abbattuti anche sulla casa della famiglia di Yasser Hamdan a Khan Yunis, nel sud della Striscia.

L’artiglieria israeliana ha sparato numerosi proiettili in direzione del campo profughi di al-Bureij, a est di Gaza, mentre l’aviazione ha lanciato quattro missili su un sito appartenente alle Brigate al-Qassam nella zona di al-Muharrarat, ad ovest di Khan Yunis, e a Beit Lahia, a nord di Gaza.

Cinque componenti di una sola famiglia sono stati uccisi, mentre altri quindici sono stati feriti in seguito ad un bombardamento che ha colpito la casa della famiglia Ghanam a Rafah, a sud della Striscia.

Il dott. Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della Salute, ha dichiarato che le squadre dell’ambulanza e della protezione civile sono state in grado di estrarre i corpi di cinque persone, tra cui quattro appartenenti alla famiglia Ghanam: Ghaliya Dib Jaber Ghanam, di sette anni, Wesam ‘Abd al-Raziq Hasan Ghanam, di ventitre anni, Mahmoud ‘Abd al-Raziq Hasan Ghanam, di ventisei, Kafah Shuhada Dib Ghanam, di venti, oltre a Muhammad Munir ‘Ashur, di venticinque. Il medico ha definito gravi le condizioni dei feriti, in gran parte donne e bambini, affermando che l’aviazione ha bombardato l’abitazione senza alcun preavviso, causando la morte di un numero così alto di persone, e danneggiando diverse case vicine.

In mattinata Siraya al-Quds, braccio armato del Movimento del Jihad islamico, ha accompagnato in corteo il suo martire Mahmoud ‘Abd al-Raziq Ghanam, ucciso in seguito al bombardamento israeliano sulla casa della sua famiglia a Rafah. Gli aerei da guerra israeliani hanno inoltre lanciato tre missili su una casa di quattro piani.

Il bilancio dei morti di Rafah sale così a 6 dopo la morte di Ra’id Abu Hani, di 50 anni, nella zona di al-Nahda a est di Rafah, della bambina Nur Abu al-Najda, raggiunta dalle schegge delle granate che hanno colpito Rafah e del dottor Anas Abu al-Kas, dopo che gli aerei da guerra dell’occupazione hanno colpito la sua abitazione, situata al quinto piano delle torri di Tel al-Hawa, a Gaza.

Questa mattina infine, gli aerei da guerra hanno bombardato la casa della famiglia Hamdan nel nord della Striscia, quella di Na’il Abu Leila nei pressi della sede della Sicurezza Generale di Gaza, ed un’altra nel nord della Striscia.

Traduzione di Michele Di Carlo