Bombardato il grattacielo sede di Al Jazeera e AP a Gaza. Distrutti edifici in varie aree della Striscia

Gaza-InfoPal. Secondo quanto riferito dalle agenzie locali palestinesi, un grattacielo che ospitava gli uffici dei media internazionali, compreso il canale satellitare al-Jazeera e gli uffici dell’Associated Press (AP) nella Striscia di Gaza assediata, è stato bombardato e raso al suolo in un attacco aereo israeliano, sabato pomeriggio.

Nei video in diretta di al-Jazeera si vede l’edificio di 12 piani “al-Jalaa”, che ospitava anche diverse residenze e altri uffici di medici e avvocati, schiantarsi a terra dopo essere stato bombardato mentre polvere e detriti volavano nell’aria.

Dall’inizio dell’aggressione israeliana contro Gaza, decine di edifici alti sono stati demoliti in attacchi aerei, a volte dopo telefonate o “colpi” di avvertimento da parte dell’esercito di occupazione israeliano, a volte senza alcun preavviso.

Una dichiarazione di al-Jazeera ha condannato l’attacco, invitando “tutti i media e le istituzioni per i diritti umani a unire le forze” nel denunciare l’attentato e a “ritenere responsabile il governo di Israele”.

“Al Jazeera condanna con la massima fermezza il bombardamento e la distruzione dei suoi uffici da parte delle forze armate israeliane a Gaza e vede questo come un atto chiaro per impedire ai giornalisti di svolgere il loro sacro dovere di informare il mondo e riferire gli eventi sul campo”, si legge nella dichiarazione.

La mattina, aerei da guerra israeliani hanno bombardato e raso al suolo un condominio, cinque case, strutture pubbliche e diversi pescherecci.

Secondo Quds Press, i raid aerei mattutini hanno distrutto un condominio noto come “al-Rawda 2” nel quartiere di Tel al-Hawa, nella zona sud-ovest della città di Gaza, una casa nel quartiere di al-Shyjaiya, a est della città, un’altra casa appartenente all’ex detenuto Hasan al-Maqadmeh nel campo profughi di al-Bureij, nel centro di Gaza.

Altri attacchi aerei hanno preso di mira e ridotto in macerie tre abitazioni di civili nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, a ovest e ad est di Khan Yunis.

Anche un piccolo beach club e distese di terra deserte a ovest di Khan Yunis, nel sud di Gaza, sono stati bombardati durante i raid aerei.

Nel frattempo, in mattinata, le navi da guerra israeliane hanno bombardato e distrutto un gran numero di barche da pesca sulla spiaggia di Gaza.

All’alba di sabato, un improvviso attacco aereo ha ridotto in macerie una casa civile di tre piani nel campo profughi di Shati, a Gaza, uccidendo otto bambini e due donne della stessa famiglia.

Il massiccio bombardamento israeliano della Striscia di Gaza è entrato nel suo sesto giorno consecutivo, causando la morte di 140 civili, tra cui 39 bambini e 22 donne, e ferendone circa 1.000 altri, molti in modo grave.

Con l’escalation dell’aggressione israeliana, la crisi umanitaria peggiora costantemente con migliaia di famiglie palestinesi che si rifugiano nelle scuole gestite dalle Nazioni Unite a Gaza per sfuggire al fuoco aereo e di artiglieria.