Break the Silence on the Israeli crimes: rompiamo il silenzio

Di Angela Lano-InfoPal.

Leggere i report sulla distruzione lasciata dalle forze israeliane a Jenin, Palestina, ieri sera, fa pensare immediatamente a orde di mostruosi barbari usciti dalle caverne. E non è che una delle TANTE devastazioni perpetrate quotidianamente contro la popolazione autoctona della Palestina storica da 70 anni a questa parte.
Questo e altro ancora è il civilissimo Israele, che invade territori, uccide giovani e bambini, distrugge case e lascia per strada intere famiglie (perché non gli basta distruggere la casa di un membro, deve radere al suolo quelle di tutti i parenti).
Israele è un buco nero in Medio Oriente, e nell’intero pianeta, e solo menti altrettanto oscure e turbate possono trovarvi alcunché di civile e giusto.
Tutto, in Israele, è costruito su menzogne, appropriazione di identità e cultura che non gli appartiene, in quanto colonizzatore occidentale in terra araba. Tutti i suoi apparati – della politica, della giustizia, o meglio, quella farsa chiamata giustizia, del “pensiero etico“, dell’etica medica, della coscienza civile, delle forze militari, delle istituzioni educativo-culturali – sono basati su razzismo, discriminazione, apartheid e pulizia etnica.
I pochi e coraggiosi dissidenti – Refusenik, Break the Silence e altri gruppi, Rabbi antisionisti di Neturei Karta– sono duramente perseguitati sia dalle istituzioni sia dai cittadini stessi. Uno scarso 5% della società israeliana ha coscienza del proprio status di occupante e oppressore e cerca di denunciare e far sapere la verità.
Il resto sono alienati, sottoposti a lavaggio del cervello sin dall’infanzia.
Una società tecnologizzata e malata. Pericolosa per sé e per gli altri, destinata all’oscurità.
Israele è una vergogna anche per l’Antica Tradizione spirituale ebraica, e per l’ortodossia, come fanno notare i Rabbi di Neturei Karta.
Dunque, confondere ebraismo (soprattutto la mistica esoterica) con il black-hole sionista israeliano è un’offesa all’intelligenza umana. Israele è un prodotto del colonialismo e di una potente propaganda del sionismo mondiale. E basta.