Ramallah – Infopal. Le Brigate al-Quds – ala militare del Jihad Islamico – fanno sapere che i loro “martiri”, dall’inizio dell’Intifada di al-Aqsa (settembre 2000), sono 654, mentre i razzi lanciati contro le colonie e le postazioni militari israeliane sono 3.200.
Queste statistiche sono state rese note dalle Brigate stesse nel decimo anniversario dello scoppio della nuova Intifada. Dei 654 “martiri”, circa un terzo sono della Striscia di Gaza, mentre i due terzi sono della Cisgiordania.
101, per l’esattezza, le operazioni militari, di cui 48 lanciate dalla Cisgiordania, 52 dalla Striscia di Gaza ed una dai campi profughi del Libano.
Il portavoce delle Brigate al-Quds, Abu Ahmad, ha affermato ieri che questi dati dimostrano un “miracolo nella conduzione della lotta, nel vero senso del termine, considerate le limitate possibilità del movimento, l’embargo e gli attacchi del nemico”.
Egli ha poi sottolineato che “le Brigate al-Quds resteranno fedeli al nostro popolo e alla giusta causa palestinese, e non rinunceranno mai all’opzione della lotta e della resistenza”.