Brigate al-Quds: "Grazie alle nostre operazioni militari, 54 famiglie israeliane stanno lasciando le colonie".

 

Le Brigate al-Quds confermano che "le operazioni di bombardamento contro le colonie israeliane sono una riposta ai crimini ininterrotti dell’esercito di occupazione".
Il portavoce, Abu Hamza, in collegamento televisivo con una rete locale, ieri ha affermato che: "Alla luce degli ininterrotti bombardamenti e dei crimini quotidiani israeliani, è una vergogna che la resistenza rimanga in silenzio. In quest’ottica, le Brigate si sono assunte un proprio ruolo lanciando un missile Taurt Quds 101, il primo scagliato nella città di Magdl. A seguito dell’intensificarsi delle azioni israeliane contro i nostri leader, noi abbiamo avviato l’operazione "terremoto" attraverso il lancio di 100 missili. Gli invasori non riposeranno più: anche loro hanno riconosciuto di avere riportato delle ferite e di aver tantissima paura".
Abu Hamza ha fatto notare che le truppe di occupazione hanno riconosciuto che la loro centrale elettrica è stata colpita, e così pure altri punti strategici.
"La promessa divina della vittoria è vicina – ha sottolineato -, 54 famiglie se ne stanno andando dalle colonie del sud di Majdl. Sono state chiuse diverse fabbriche di cloro e gas, oltre ad aver richiesto al governo di non far arruolare più i loro figli nell’esercito".
E ha aggiunto:  "Dopo che con queste nostre azioni militari abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, Israele ha annunciato l’operazione ‘Freccia del sud’, che è subito fallita. Noi ora invece siamo sotto l’operazione ‘Mirsad’, grazie alla quale l’esercito israeliano ha riconosciuto che sono stati colpiti alcuni soldati".

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