B’Tselem, assedio alla Striscia di Gaza: Israele danneggia gravemente il diritto all’educazione dei gazesi.

Riceviamo da B’Tselem, traduciamo e pubblichiamo

Assedio a Gaza: Israele danneggia seriamente il diritto all’educazione dei gazesi.

www.btselem.org, 24 luglio 2008

Da quando Israele ha stretto l’assedio sulla Striscia di Gaza, l’anno scorso, centinaia di studenti palestinesi non hanno potuto raggiungere le loro istituzioni scolastiche in Cisgiordania e all’estero. Non viene soltanto negato agli studenti il diritto all’istruzione, ma anche la società palestinese nel suo insieme soffre per questi ostacoli al suo sviluppo. Il danno agli studenti è soltanto un esempio di grave danno risultante dall’assedio.

Israele ha quasi completamente il controllo dei confini della Striscia di Gaza, e la sua politica verso la Striscia viola i suoi doveri dettati dalla legge internazionale.

Le difficoltà degli studenti a Gaza

Ci sono tre università a Gaza, che offrono un numero limitato di programmi per i bachelor’s degrees (corrispondente alla nostra attuale laurea triennale, ndr). Non sono disponibili programmi per la terapia riabilitativa, la fisioterapia, l’odontoiatria e molti altri campi. I master sono ancora più limitati e i PhD non esistono proprio.
Come risultato, molti gazesi scelgono di studiare in Cisgiordania e all’estero. Centiania di sono stati accettati quest’anno in programmi accademici al di fuori della Striscia, ma Israele si è rifiutata, il più delle volte, di lasciarli partire e frequentare la scuola. La maggior parte degli studenti che ha già iniziato gli studi fuori dalla Striscia ed è ritornata a casa per le vacanze si è trovata bloccata là.

Non è noto il numero preciso di studenti che non sono in grado di recarsi a scuola, tuttavia, da gennaio 2008, il Civil Committee di Gaza ha smesso di accettare le richieste di uscita da parte degli studenti. Secondo le statistiche del “Gisha”, una organizzazione per i diritti umani, il numero di studenti che non è in grado di lasciare la Striscia è dell’ordine di centinaia. Nel 2000, le autorità israeliane hanno proibito l’uscita dei gazesi che desiderano studiare, tranne un piccolo numero di casi eccezionali. La situazione è peggiorata sotto l’assedio.

A causa della sua natura radicale e della mancanza di analisi individuale dei singoli casi, la proibizione israeliane costituisce una punizione collettiva. Nell’agosto del 2007, l’Alta Corte di Giustizia israeliana ha rigettato la petizione presentata da studenti delle scuole per la riabilitazione e da Gisha richiedente l’autorizzazione dell’uscita dalla Striscia per la frequenza nelle scuola della Cisgiordania. La Corte ha giustificato la decisione con l’età degli studenti – un gruppo tra i 16 e i 35 anni – considerata dalla Difesa israeliana “un rischio per la sicurezza”, e con l’esistenza di un conflitto armato tra gruppi di Gaza e delle forze armate israeliane. La Corte non ha imposto allo stato di esaminare i singoli casi di richiesta di spostamento, approvando così il radicale rifiuto di lasciarli uscire dalla Striscia.

In mesi recenti, si è data ampia copertura al caso di sette studenti di Gaza che hanno ricevuto le  prestigiose borse di studio Fulbright assegnate dal governo Usa, e a cui è stata negata l’uscita dalla Striscia. I dirigenti del Fulbright avevano deciso di ritirare le borse. A seguito delle critiche del governo Usa e dell’intervento della Segretario di Stato, Rice, la proibizione è stata sollevata. Recentemente, dirigenti americani sono arrivati al valico di Erez per permettere agli studenti di ottenere visti per gli Usa. Mentre questi sette studenti sono stati fortunati, centinaia di altri rimangono imprigionati nella Striscia e aspettano una soluzione generale al problema.

Background

Nell’agosto 2005, Israele ha ritirato le sue forze armate dalla Striscia di Gaza, insieme agli insediamenti che vi aveva stabilito. Nonostante il ritiro, ha mantenuto il controllo quasi assoluto sui principali aspetti della vita palestinese nell’area. Tutti i valichi sono sotto controllo diretto di Israele, eccetto quello di Rafah, sul quale ha una gestione parziale e indiretta. Israele controlla anche lo spazio aereo e marino, il catasto della popolazione e i procedimenti per la riunificazione familiare, il transito di merci da e per la Striscia. Dalla presa di potere di Hamas, a metà del 2007, l’assedio è stato rafforzato.

L’assedio e le sanzioni che lo accompagnano hanno portato alla mancanza di cibo, elettricità, medicine e trattamenti medici, hanno gravemente ristretto la libertà di movimento, e impedito ai residenti di guadagnarsi da vivere e di istruirsi. Negando agli studenti il diritto a un’educazione, anche la società palestinese ne sta soffrendo. Il divieto di lasciare la Striscia per studiare ha creato una grave carenza di personale qualificato, tra cui medici specialisti e personale paramedico.

La responsabilità di Israele

Nella sua risposta preliminare a una petizione presso l’Alta Corte inoltrata ad aprile 2008 da uno studente di Gaza e da HaMoked, un centro per la Difesa degli individui, lo stato ha dichiarato che, in accordo con la legge comune, gli studenti di Gaza non hanno il diritto di entrare in Israele, anche se le cure mediche di cui necessitano non sono accessibili nella Striscia, per analogia, esso non concede loro di lasciare la Striscia per studiare.

(…) La legge internazionale umanitaria permette restrizioni nella libertà di movimento se esse sono necessarie alla sicurezza. Tuttavia, queste restrizioni devono essere legali e limitate a un numero minimo atto a garantire tale sicurezza. Una radicale proibizione a studenti di lasciare la Striscia costituisce dunque una punizione collettiva e viola la legge.

La responsabilità israeliana di permettere agli studenti di Gaza di esercitare il loro diritto all’istruzione si applica anche se le leggi dell’occupazione non coinvolgono la Striscia. In questo caso, la responsabilità sorge per via del controllo di Israele sui valichi verso la Cisgiordania e per il parziale controllo sull’uscita dei residenti verso altri luoghi, all’estero, ed è basata sul diritto umanitario internazionale. La responsabilità israeliana deriva anche dai 40 anni di controllo del sistema scolastico della Striscia e dalle gravi negligenze durante questo periodo. Il diritto all’istruzione è esplicitamente affermato nell’art.13 della Convenzione internazionale del 1966 sui diritti economici, sociali e culturali. Il diritto delle persone a lasciare la propria terra è contenuto nell’art. 12 della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, sempre del 1966.  Israele le ha ratificate entrambe.

Articolo in versione originale: http://www.btselem.org/English/Gaza_Strip/20080724_Gaza_Students.asp

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