MEMO. Il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem ha scritto al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, sollecitando un intervento per fermare l’uso di forza letale da parte degli israeliani contro i manifestanti palestinesi nella Striscia di Gaza occupata.
La lettera del direttore di B’Tselem, Hagai El-Ad, inizia nominando “i 35 manifestanti palestinesi disarmati uccisi da Israele all’interno della Striscia di Gaza sotto assedio da quando sono iniziate le manifestazioni settimanali, il 30 marzo”.
Secondo El-Ad, “molti di loro sono morti immediatamente, o poco dopo essere colpiti. Altri sono deceduti a causa delle loro ferite qualche giorno dopo”.
“Come tanti altri palestinesi a Gaza -ha proseguito – è molto probabile che non abbiano mai avuto la possibilità di lasciare il piccolo pezzo di terra – circa la metà delle dimensioni di New York – che è la Striscia di Gaza.
“Hanno vissuto la loro vita senza alcun diritto politico, senza alcuna speranza per un futuro ragionevole, totalmente soggetti alle decisioni e alle politiche del governo israeliano”.
La lettera a Guterres descrive le “orribili cifre di vittime” come “il risultato prevedibile delle regole d’ingaggio manifestamente illegali attuate durante le dimostrazioni, che ordinano ai soldati di usare armi da fuoco letali contro manifestanti disarmati che non rappresentano alcun pericolo mortale”.
“Questi ordini sono illegali sia per il diritto internazionale sia per la legge israeliana. La responsabilità di questi risultati fatali spetta ai politici e, soprattutto, al Primo Ministro, al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore israeliano”, ha continuato.
El-Ad ha sottolineato che “una vasta esperienza passata dimostra chiaramente che l’inchiesta israeliana recentemente annunciata su alcuni di questi decessi non è altro che un meccanismo di insabbiamento” e “parte di una facciata progettata per dare l’impressione che Israele stia rispettando il suo obbligo legale di investigare”.
La lettera si conclude sottolineando che “prevenire ulteriori perdite di vite umane è una responsabilità che deve essere affrontata senza indugio. Israele deve immediatamente cambiare le sue regole d’ingaggio illegali che permettono l’utilizzo di munizioni letali contro manifestanti disarmati. Le Nazioni Unite devono fare tutto ciò che è in loro potere – e responsabilità – per proteggere le vite dei palestinesi e sostenere le norme internazionali”.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.