B’Tselem condanna l’uccisione da parte dei soldati israeliani di un minorato psichico
[Diversi giorni fa, su Repubblica, nella sua rubrica L’amaca Michele Serra prese posizione sulla questione del boicottaggio contro la Fiera Internazionale del Libro di Torino. Da scriba autorizzato all’espressione del sofisticato sentimentalismo della sinistra in formato PD non c’è bisogno che vi dica da che parte sta lui.
Fece comunque senza troppa originalità la sua parte di manipolazione, ripetendo la sciocchezza che il boicottaggio era contro la letteratura israeliana, e non contro un governo, legittimo rappresentante dello stato d’Israele, che è il vero destinatario dell’invito degli organizzatori della Fiera. Di suo, Michele Serra pontificò dicendo che chi era dietro al boicottaggio doveva essere un bell’ignorantone per non aver mai letto una sola riga di Amos Oz, altrimenti non avrebbe mai preso una posizione contro un tale pezzo di pacifista, presente alla Fiera.
Di Oz qualche riga l’ho letta. In particolare ricordo una lettera, firmata insieme a Grossman e a Yehoshua nei primi giorni della guerra del Libano, nell’estate del 2006, in cui si diceva che l’aggressione al popolo libanese era cosa buona e giusta. Ricordo poi un’altra lettera a pochi giorni dalla fine delle ostilità, anch’essa firmata dalla trimurti letterario-pacifista israeliana, in cui si diceva che forse era meglio lasciar perdere. I tre, al momento in cui l’esito della campagna militare di IDF appariva chiaramente compromesso, separavano coraggiosamente le loro responsabilità dagli altri, lasciando che a raccogliere i cocci politici della disfatta rimanessero Dan Halutz, Amir Peretz e Ehud Olmert. La vittoria ha tanti padri, la sconfitta è sempre orfana.
Sono d’altronde certo che, steso sulla sua amaca, Michele Serra non ha mai letto una sola riga dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani israeliana B’Tselem, che dubito sarà presente alla Fiera del Libro di Torino. Dell’ignoranza di Serra ce ne infischiamo, per tutti gli altri ecco un articolo sull’ultimo rapporto di B’Tselem.
Traduco dall’inglese — Gianluca Bifolchi http://achtungbanditen.splinder.com/]
Gruppo dei diritti umani attacca la pratica dei soldati di Israele di sparare ai civili palestinesi in base al sospetto che stiano tentando la fuga
B’Tselem condanna l’uccisione da parte dei soldati israeliani di un minorato psichico
16 Febbraio 2008
JENIN, West Bank – Un gruppo per la difesa dei diritti umani ha chiesto un’inchiesta per la morte giovedì scorso di un minorato psichico palestinese che era stato ferito dagli Israeliani durante un’operazione di arresto nella West Bank.
Secondo quanto i vicini raccontano, i soldati israeliani sono entrati nella città di Qabatiya prima dell’alba del 7 Febbraio per arrestare un militante della Jihad isamica.
Mentre i soldati preparavano un agguato, il minorato psichico cinquantaseienne Taysur Nazal, è uscito da casa sua. I soldati hanno sparato tre colpi alle sue gambe, hanno detto i parenti e un vicino, Omar al-Sohu. "Non gli hanno ordinato di fermarsi.e dopo che è stato colpito, lo hanno abbandonato per mezz’ora", ha riferito al-Sohu. "Poi due soldati lo hanno raggiunto ed hanno cominciato a parlarli in arabo".
L’esercito israeliano ha dichiarato che sta verificando la dinamica dell’incidente e non intende fare commenti al momento.
Nazal è stato colpito diverse volte alle gambe. I medici lo hanno sottoposto a diverse operazioni e gli hanno amputato parte di una gamba, ma giovedì è morto.
Il gruppo di difesa dei diritti umani B’Tselem ha richiesto un’indagine militare. "Dalle nostre ricerche vediamo un modello, un andamento regolare… cioè si spara quando una porta viene aperta o i soldati pensano che qualcuno stia cercando di fuggire, e questo non significa agire per autodifesa", ha detto la portavoce di B’Tselem Sarit Michaeli.
Israele ha ucciso diversi minorati mentali negli ultimi anni.
Israele conduce operazioni di arresto contro i Palestinesi della West Bank praticamente ogni notte.
La West bank, come Gaza e la parte arabo-orientale di Gerusalemme, è un territorio palestinese illegalmente occupato dall’esercito israeliano dal 1967.
Fonte: Middle East Onlne