Bunker Hezbollah sotto il naso dell’Onu.

Le "veline" di Israele. Perché non si fanno scrivere e impaginare gli articoli direttamente dagli israeliani? Sarebbe tempo risparmiato!

Dalle uscite è possibile lanciare missili anticarro
Bunker Hezbollah sotto il naso dell’Onu
La rete di articola su due km e una delle uscite sbuca davanti a una postazione Unifil. Realizzata probabilmente con l’aiuto dell’Iran

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Una rete di bunker lunga due chilometri, a decine di metri di profondità. Ma soprattutto sotto il naso dei caschi blu dell’Unifil. Una delle tante uscite dei «tunnel» sbuca poco distante da una torretta di avvistamento delle truppe Onu lungo il confine Israele-Libano. C’è da chiedersi come i soldati non abbiano potuto accorgersi dei lavori eseguiti dall’Hezbollah. O forse non hanno voluto vedere quello che accadeva poco lontano.

L’esercito israeliano ha diffuso ieri le immagini (video) dei bunker scoperti vicino alla frontiera, uno dei tanti costruiti dopo il 2000 dai militanti del partito di Dio. I «genieri» dell’Hezbollah, forse assistiti da consiglieri iraniani, hanno fatto le cose per bene. L’ingresso mimetizzato, i corridoi dotati di luce e impianti di aerazione (riscaldamento, aria condizionata), bagni e cucina. Quindi una serie di gallerie collegate ad altrettante uscite, utilizzabili per lanciare missili anti-carro o preparare agguati. All’interno riserve di armi, esplosivo e viveri.

Secondo gli israeliani l’Hezbollah ha realizzato decine di avamposti nei pressi di villaggi e vicino al confine. In alcuni casi i bunker erano dotati di sistemi televisivi a circuito chiuso e visori notturni sofisticati d’origine britannica. Collegati ad un computer registravano le mosse delle pattuglie israeliane e ne studiavano le tattiche. E’ probabile che il contingente Unifil, durante la sua missione, troverà molti di questi rifugi. Ammesso che ai soldati vengano impartiti ordini in questo senso.

Guido Olimpio
28 agosto 2006

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