Campagna nazionale contro le torture dell’Anp nelle carceri della Cisgiordania

 

Ramallah – Pal-Info. La “Campagna nazionale per la difesa dei cittadini palestinesi rinchiusi nelle carceri dell'Anp” ha espresso preoccupazione per le continue torture nei confronti degli attivisti palestinesi affiliati a Hamas e ad altre fazioni di resistenza.

“È veramente ripugnante apprendere che i cittadini palestinesi nelle carceri dell'Anp vengono torturati e umiliati per mano dei loro connazionali palestinesi”, ha commentato la Campagna in una dichiarazione di condanna nei confronti di questi crimini.

La Campagna ha anche accusato le forze di sicurezza dell'Anp di servire le politiche di sicurezza dell'occupazione israeliana invece di un'agenda palestinese, aggiungendo che simili pratiche risultano controproducenti e generano un clima di rabbia e malcontento tra la popolazione.

In particolare, l'associazione ha denunciato con forza la campagna di arresti ai danni dei parenti e degli amici di Nasha'at al-Karmi e Ma'mun an-Natshe (i due combattenti delle brigate al-Qassam uccisi di recente dalle truppe israeliane), e con essa il verdetto pronunciato dalla corte nei confronti di alcuni di loro, giudicato arbitrario e repressivo dalla Campagna.

In effetti – si legge nel comunicato -, queste pratiche sono in contraddizione con le dichiarazioni di alcuni leader di Fatah sul loro desiderio di ottenere la riconciliazione nazionale: un comportamento simile da parte delle forze di sicurezza dell'Anp – controllate da Fatah – spazza via tutti gli sforzi in quella direzione”.

Oltre a ciò, la Campagna ha anche accusato gli uomini della sicurezza di Ramallah di una serie di abusi, tra cui il rifiuto ad applicare gli ordini dei tribunali e liberare i cittadini catturati, l'imbavagliamento dei giornalisti e degli attivisti umanitari, la violazione dell'immunità parlamentare dei legislatori di Hamas, i processi ai civili di fronte ai tribunali militari, la chiusura delle associazioni di beneficenza, il licenziamento dei lavoratori del settore pubblico affiliati o simpatizzanti con il movimento di Hamas, più altre pratiche odiose.

L'organizzazione si è inoltre chiesta per conto di chi le forze di sicurezza commettano simili abusi, sollecitando le istituzioni e le associazioni palestinesi coinvolte, pubbliche e private, ad appoggiare tutte insieme i cittadini palestinesi oppressi e le loro famiglie, contro le pratiche delle milizie di Fatah.

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