Mondoweiss.net. L’ultima campagna pubblicitaria su cartelloni lanciata dal Palestine Advocacy Project intende sensibilizzare l’opinione pubblica su Ahed Tamimi, l’attivista palestinese di 17 anni che ora rischia fino a 10 anni nelle carceri militari israeliane a causa di una lite con soldati israeliani.
Amnesty International e Human Rights Watch hanno chiesto l’immediato rilascio di Ahed.
Il 19 dicembre alle 3 del mattino, i militari israeliani hanno fatto irruzione e saccheggiato la casa di Ahed, arrestandola, insieme alla madre e il cugino, e hanno accusato Ahed di 12 reati, tra cui aggressione e incitamento.
Durante una protesta, il quattordicenne cugino di Ahed è stato colpito alla testa da un soldato israeliano. I soldati hanno quindi invaso la casa dei Tamimi e hanno minacciato l’intera famiglia.
Ahed ha chiesto ai soldati di andarsene. Dopo che questi si sono rifiutati, Ahed, disarmata, ha schiaffeggiato uno dei soldati pesantemente armati. È evidente nel video che, in seguito, è diventato virale, che Ahed non rappresentava alcuna minaccia reale per i soldati.
Il primo cartellone compara il regime dell’apartheid in Israele con l’ex-regime di apartheid in Sudafrica. Il testo passa una linea sopra il nome di Nelson Mandela e vi scrive sotto “Ahed Tamimi”. Sia Nelson Mandela (imprigionato per 27 anni dal governo dell’apartheid sudafricano) che Ahed simbolizzano la coraggiosa resistenza ad un governo repressivo e ai sistemi di apartheid.
Ahed, che ha trascorso il suo 17° compleanno in un carcere militare, è stata arrestata senza accusa e può essere trattenuto fino a 6 mesi senza essere processata, come molti altri palestinesi. Quando andrà in giudizio, sarà in un tribunale che ha un tasso di condanna del 99,74% per i palestinesi. I coloni israeliani operano con impunità quasi assoluta nella Cisgiordania occupata.
Mona Abdo, attivista del Palestine Advocacy Project, ha affermato: “Come Nelson Mandela per il Sudafrica durante l’apartheid, Ahed Tamimi è diventata un simbolo dei 50 anni di resistenza della Palestina alla brutale occupazione israeliana e al sistema d’apartheid. Il mondo chiese la liberazione di Nelson Mandela, ed ora dobbiamo chiedere la liberazione di Ahed Tamimi e degli altri 350 prigionieri minorenni detenuti nelle prigioni militari israeliane”.
Secondo la Defense for Children International -Palestina, “Israele ha la discutibile particolarità di essere l’unico Paese al mondo a perseguire sistematicamente circa 500 – 700 bambini ogni anno nei tribunali militari, deprivandoli dei diritti fondamentali a un processo giusto“.
Inoltre, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) riferisce che i maltrattamenti nel sistema di detenzione militare israeliano rimangono “diffusi, sistematici e istituzionalizzati durante tutto il processo”.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.