
Beirut, Damasco – Press TV. Il Segretario generale della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, ha messo in guardia dalle conseguenze dell’inazione globale contro il flagrante disprezzo di Israele per le norme legali internazionali, affermando che il regime occupante sta cercando di destabilizzare Libano e Siria attraverso provocazioni militari.
Ahmed Aboul Gheit ha rilasciato queste affermazioni in una dichiarazione, sabato scorso, nel mezzo della guerra genocida di Israele nella Striscia di Gaza e dei suoi ripetuti atti di aggressione contro Libano e Siria.
“Le guerre condotte da Israele nei Territori palestinesi occupati, Libano e Siria sono entrate in una nuova fase di totale incoscienza, violando deliberatamente gli accordi firmati, invadendo paesi e uccidendo ulteriori civili”, ha affermato.
L’alto funzionario arabo ha continuato dicendo che le azioni di Israele mirano a destabilizzare Siria e Libano attraverso provocazioni militari irresponsabili guidate da ristretti programmi interni a spese delle vite dei civili e della pace regionale.
Aboul Gheit ha inoltre descritto la ripresa degli omicidi mirati da parte di Israele in Libano come una violazione inaccettabile e condannabile dell’accordo di cessate il fuoco firmato con il paese arabo, lo scorso anno, sottolineando che la mossa mette a repentaglio la stabilità regionale e rischia un’escalation incontrollabile.
“Sembra che la macchina da guerra israeliana non voglia fermarsi finché i leader dell’occupazione insistono nell’affrontare le loro crisi interne esportandole all’estero, e questa situazione è diventata chiara a tutti”, ha affermato.
A gennaio, il regime israeliano è stato costretto ad accettare un accordo di cessate il fuoco con il movimento di resistenza palestinese Hamas, dato il fallimento del regime nel raggiungere uno qualsiasi dei suoi obiettivi.
La fase di 42 giorni della tregua, che è stata rovinata da ripetute violazioni israeliane, è scaduta il 1° marzo, ma Israele si astiene dall’entrare nei colloqui per la seconda fase dell’accordo.
Israele ha ripreso i suoi incessanti bombardamenti su Gaza il 18 marzo, portando il numero complessivo delle vittime dall’inizio della guerra a 50.669.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, almeno 115.225 palestinesi sono rimasti feriti nel brutale assalto militare israeliano a Gaza dal 7 ottobre 2023.
Il regime israeliano ha anche concordato un cessate il fuoco con il movimento di resistenza libanese Hezbollah il 27 novembre, dopo perdite significative in quasi 14 mesi di conflitto contro il Libano e il mancato raggiungimento di nessuno dei suoi obiettivi militari e politici, tra cui l’eliminazione di Hezbollah.
Oltre a violare i termini dell’accordo di cessate il fuoco e a mantenere parti delle sue forze in Libano, dall’inizio dell’accordo, il regime ha condotto attacchi quasi quotidiani al Libano.
L’esercito israeliano ha anche lanciato attacchi aerei contro installazioni militari, strutture e arsenali appartenenti all’esercito siriano ormai defunto dopo il crollo del governo dell’ex-presidente Bahsar al-Assad.
Mercoledì sera 2 aprile, nove civili sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la provincia sud-occidentale di Dara’a, in Siria.
Gli aerei militari israeliani hanno anche preso di mira le vicinanze del centro di ricerca scientifica nel quartiere Barzeh della capitale siriana, Damasco, così come l’aeroporto nella città centrale di Hama.
Israele è stato ampiamente condannato per la risoluzione dell’accordo di cessate il fuoco del 1974 con la Siria e per aver sfruttato il caos nella nazione araba in seguito alla caduta di Assad per accaparrarsi un territorio.