Carter: la Fratellanza manterrà il trattato con Israele

Il Cairo – Reuters/Ma’an. I Fratelli Musulmani potrebbero modificare, ma non distruggerebbero, il Trattato di pace siglato 33 anni fa tra Egitto e Israele. E’ quanto ha dichiarato sabato 26 maggio l’ex presidente Usa Jimmy Carter.

Le dichiarazioni di Carter, 87 anni, sono giunte dopo la divulgazione dei voti che hanno posto il candidato della Fratellanza in testa nella prima tornata di elezioni presidenziali in Egitto, che il Centro Carter sta monitorando.

Lo statista Usa, che riunì il leader israeliano Menachem Begin e l’egiziano Anwar Sadat nel 1978 per gli accordi di Camp David, che portarono al trattato del 1979, ha affermato di aver avuto lunghe discussioni con figure di spicco della Fratellanza, la settimana scorsa.

“La mia opinione è che il trattato non sarà modificato in nessuna modalità unilaterale”, ha detto Carter durante una conferenza stampa al Cairo, per presentare le relazioni preliminari del monitoraggio delle elezioni.

I risultati ufficiali delle prime elezioni libere egiziane sono attesi per martedì 29 maggio, ma esiti informali danno il FM Mohamed Mursi e l’ultimo primo ministro di Mubarak Ahmed Shafiq in testa. Se confermato, essi si affronteranno per il ballottaggio, a giugno.

Hamdeen Sabahy, un attivista di sinistra, che sostiene la resistenza palestinese contro Israele, segue da vicino al terzo posto.

Il trattato di pace rimane un punto fondamentale della politica Usa-Mediorientale, e nonostante la sua impopolarità presso molti egiziani, fu risolutamente sostenuto dal presidente Hosni Mubarak fino al suo rovesciamento, l’anno scorso, durante la rivolta popolare.

La Fratellanza, a lungo perseguitata da Mubarak, è veementemente critica contro Israele, e la sua filiazione palestinese, Hamas, governa nella Striscia di Gaza. La dirigenza israeliana ha osservato con crescente apprensione la turbolenza politica creatasi dalla deposizione di Mubarak.

Legami

La caduta di Mubarak ha aperto la strada a una forma più libera di politiche egiziane dove gli umori popolari serpeggiano ampiamente.

Mursi critica Israele ma afferma che rispetterebbe il trattato. Uno dei suoi assistenti dice che Mursi, da presidente, non incontrerebbe dirigenti israeliani, ma potrebbe delegare tale compito a qualcun altro.

Il Cairo ha bisogno di buoni legami con il più vicino alleato di Israele, gli Stati Uniti, che forniscono milioni di dollari in aiuti militari e civili e che stanno facendo pressioni su altri grandi donatori stranieri per sostenere l’economia egiziana.

Tuttavia, alcuni dei contendenti alle elezioni hanno affermato che il trattato di pace andrebbe rivisto, in parte a causa dell’idea secondo la quale l’accordo mediato da Carter è sbilanciato a favore di Israele.

Carter ha dichiarato che il trattato non fu violato da nessuna delle due parti dalla sua applicazione e che ogni problema era stato risolto in modo pacifico, compreso lo scoppio di tensioni, l’anno scorso, a seguito dell’uccisione di alcune guardie egiziane di confine.

“Gli israeliani si sono scusati per questo fatto. Considerano di grande importanza il preservare il trattato”, ha spiegato Carter.

Gli accordi di Camp David si supponeva dovessero garantire anche i diritti dei palestinesi, su insistenza di Sadat, ma tale aspetto non è stato rispettato, ha dichiarato Carter.