Casa Bianca: poche speranze nell’incontro ‘Abbas-Netanyahu

Lo ha sottolineato ieri il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs: l’America non ha “grandi aspettative” nei dialoghi tra il presidente Mahmud ‘Abbas e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Secondo Gibbs, ci si augura semplicemente che l’incontro “porti avanti il progresso” verso  negoziati effettivi. “Non nutriamo grandi speranze in un singolo incontro” ha dichiarato.


I due leader verranno ricevuti dal presidente Barack Obama oggi stesso, in contemporanea con l’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
 

L’annuncio del summit a tre voci è giunto nonostante le affermazioni di alcuni funzionari dell’Olp, tra cui ‘Abbas e il capo negoziatore Saeb ‘Ereqat, che si erano impegnati a non tenere colloqui con Israele senza un blocco degli insediamenti. I quadri di Hamas ed altri personaggi della scena politica palestinese hanno fortemente criticato l’ex presidente dell’Anp per il suo assenso all’incontro.

“Purtroppo, quel che sta realmente accadendo è solo un tentativo d’imporre il punto di vista degli USA lanciando ripetuti negoziati tra israeliani e palestinesi, e questo è inaccettabile” sono le parole pronunciate dal leader di Hamas Ayman Taha in un’intervista di Ma’an. Taha ha quindi aggiunto che, a dispetto degli sforzi fatti per rallentare l’attività coloniale israeliana, la risolutezza americana si è dimostrata “debole, parziale e incapace d’imporre vincoli”.


Da parte sua, il Fronte democratico per la liberazione della Palestina ieri è arrivato a chiedere a ‘Abbas di scusarsi di fronte al popolo palestinese per il suo coinvolgimento nel summit. In una lettera diffusa da Ma’an, il FDLP ha insistito sulla marcia indietro fatta riguardo alla promessa di non negoziare sulle colonie.


Nel frattempo, il portavoce dell’Anp Abu Rodayna ha difeso la decisione di ‘Abbas, chiarendo che l’incontro non andrebbe interpretato come una forma di negoziato. Si tratterebbe infatti solo di “un summit trilaterale organizzato su invito del presidente USA”, come ha dichiarato Abu Rodayna al giornale saudita al-Watan, facendo notare che nell’ordine del giorno non sono incluse questioni di grande importanza.

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