Casa di riposo di El-Wafa bombardata dall’esercito israeliano

Imemc-ISM. Dopo una notte di pesanti bombardamenti nella zona, il giorno sta sorgendo a Gaza. L’orologio segna le 8:00; è finita l’evacuazione cui ieri l’esercito israeliano ha costretto l’ospedale el-Wafa.

I pazienti non sono stati evacuati; non c’è nessun posto in cui andare per loro. Nell’intera area di Shajajia in cui si trova l’ospedale, con una popolazione di circa 100 mila abitanti, è stato diramato l’ordine di evacuazione, così come in altre aree della Striscia di Gaza. Per tante persone, però, è impossibile trasferirsi in altre zone, e senza un riparo possono contare solo su Dio e sulla loro fortuna.

Durante il bombardamento notturno, quando l’ospedale di el-Wafa è tremato più volte per le esplosioni, si è iniziato a sospettare che fosse stato colpito. In realtà, l’edificio bombardato era quello vicino, la casa di riposo. La parte superiore della struttura è stata mitragliata e le granate non esplosive hanno penetrato le pareti di cemento.

Sul pavimento giacciono le granate utilizzate, biglietti da visita dell’ esercito “più morale” del mondo.

La notizia che sta gradualmente circolando racconta la storia di una notte violenta a Gaza, con attacchi aerei israeliani in tutta la Striscia. Il numero dei morti è salito a oltre 200, superiore al numero delle vittime dell’ultima guerra di due anni fa. Da una finestra dell’ospedale di el-Wafa, le nuvole caratteristiche di fumo, sabbia e polvere salgono verso il cielo.