In merito al caso "Renato Farina", il giornalista di Libero "prestato" ai servizi segreti italiani (o, forse, esattamente il contrario) con il nome in codice di "Betulla", emerso durante l’inchiesta giudiziaria sul rapimento dell’egiziano Abu Omar, segnaliamo con piacere la lettera del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti italiani, Lorenzo Del Boca.
Ricordiamo che Farina è stato radiato dall’albo dei giornalisti.
Ricordiamo altresì che la professione di giornalista rimane preziosa e onorata finché si attiene al mondo della comunicazione, dei fatti, della cronaca – qualunque essa sia – della diffusione di informazioni giornalistiche, ma quando diventa strumento di propaganda al servizio di lobby economiche-politiche-militari, ecc., o di disinformazione e manipolazione della realtà, può costituire un pericoloso mezzo di coercizione e una minaccia per la legalità, la pace, la libertà e i diritti umani. Quando, cioè, più che di giornalisti si tratta di megafoni o, peggior ancora, "agenti" "prestati" al mondo dei media…
30/03/2007
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Radiazione di Farina, intervento di Del Boca
"L’Ordine ha il dovere di affermare quali siano i comportamenti leciti e quali no"
Il Consiglio Nazionale dellOrdine dei giornalisti ha il dovere di affermare chiaro e forte quali siano i comportamenti leciti e deontologici della professione di giornalista e quali invece debbano essere esclusi.
Ci appare infatti contraddittoria la considerazione del Comitato di Redazione del quotidiano Libero, che ha criticato la decisione dellOrdine di radiare Farina, a prescindere dal contenuto della vicenda. E invece proprio questultimo ciò che deve attrarre lattenzione maggiore.
Come fa un giornalista a limitarsi alle questioni superficiali e non entrare nel merito delle cose? LOrdine, che spesso è accusato di essere un orpello inutile, avrebbe dovuto limitarsi ad esaminare questioni burocratiche, di procedura, da azzeccagarbugli? LOrdine si è preoccupato precisamente della sostanza. Cioè che un giornalista che non fa il mestiere suo, quello di informare i lettori ed essere al loro servizio, non ha diritto di continuare ad essere un giornalista.
Poi ci sono state alcune prese di posizione di politici che, per lappunto, sembrerebbero più ispirate alla politica che attente al mondo dellinformazione. Passi per chi, avendo un passato da ballerina, non conosce o conosce superficialmente giornali e giornalisti
Ma altri, a cominciare da Gustavo Selva, che io stimo ed apprezzo, come hanno fatto a dimenticarsi la lezione di Indro Montanelli, loro maestro, il quale sosteneva che lunico ed esclusivo padrone deve essere il lettore? Se i padroni diventano due… o tre
o quattro, il giornalista si trasforma nell Arlecchino servitore di due padroni e finisce inevitabilmente per tradire il suo principale dovere.
Cè infine da rilevare una curiosa contraddizione. Un magistrato che si autosospende dalla magistratura non può più indossare la toga e pronunciare sentenze; allo stesso modo un medico al quale è impedita la professione non può operare nemmeno a casa sua; un giornalista che si autosospende invece può continuare a scrivere, così come è avvenuto anche per Farina. Ma lo fa attraverso una cattiva lettura dellart. 21 della Costituzione che assicura libertà di opinione e di pensiero.
Proprio perché la contraddizione è così vistosa, il Consiglio nazionale ha dovuto assumersi la responsabilità di una decisione che potrà anche apparire drastica ma, in realtà, è soltanto rispettosa del diritto dei cittadini di essere correttamente informati.
Lorenzo Del Boca
presidente Ordine dei giornalisti