Caso Shalit: il padre pronto ad accusare Hamas.

Gerusalemme – Infopal. Noam Shalit, padre del soldato israeliano detenuto nella Striscia di Gaza, testimonierà davanti alla commissione internazionale delle Nazioni Unite, presieduta dal giudice sudafricano Goldstone, formata per indagare sui crimini commessi durante la guerra contro Gaza.

Secondo il quotidiano israeliano Maariv, Shalit, nel corso della sua testimonianza, accuserà il movimento di Hamas di proibire a suo figlio di ricevere qualunque visita dall’esterno, e di aver apertamente violato i trattati internazionali con il suo rapimento. Lo stesso Noam Shalit, riporta Maariv, ha inoltre dichiarato: “Davanti alla commissione non rappresenterò Israele, ma solo la mia famiglia”.

La commissione avrà il compito di raccogliere le prove da esporre alla Corte penale internazionale dell'Aja.

La testimonianza di Shalit seguirà al rifiuto da parte d’Israele di aiutarlo a fornire la sua testimonianza coprendo le spese del suo viaggio a Ginevra. Il motivo di questo rifiuto sarebbe l’intenzione da parte dello stato ebraico di boicottare la Commissione, in seguito alle accuse lanciategli da quest’ultima riguardo ai bombardamenti indiscriminati contro i civili palestinesi: accuse, secondo Israele, non sostenute ancora da prova alcuna.

Il padre di Shalit, fin dalla cattura di suo figlio, non ha mai cessato di chiedere ai poteri forti israeliani di accelerare il processo di scambio con il movimento di Hamas per la liberazione del figlio, accusandoli anche di rallentare le trattative.

Tutto ciò avviene in concomitanza con la richiesta da parte di Hamas della liberazione di circa mille detenuti palestinesi, tra cui diverse donne e bambini, in cambio alla liberazione del soldato israeliano, sotto sequestro da tre anni.

 

 

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