Centro Al-Mizan: 2.691 palestinesi uccisi dall'inizio dell'Intifada di Al-Aqsa.

Secondo quanto reso noto dal Centro di documentazione di Al-Mizan, dal settembre del 2000 a oggi, l’esercito israeliano ha ucciso 2.691 (compresi 535 bambini e 170 donne e ragazze), demolito 7.335 case, assaltato vaste aree agricole, distrutto 361 centri pubblici, 876 centri industriali e commerciali e 637 veicoli.

In questi mesi, Israele ha deciso di limitare l’entrata di alimenti e rifornimenti umanitari nella Striscia di Gaza. Soltanto 9 prodotti base sono autorizzati: farina, olio, sale, zucchero, riso, latte e derivati, cibo congelato e medicine.

Questa decisione è un attacco contro l’economia di Gaza, perché i prodotti grezzi necessari alle industrie non sono contemplati nell’elenco. Inoltre, è una minaccia alla salute dei cittadini.

Inoltre, la chiusura delle frontiere impedisce agli abitanti di Gaza di accedere a servizi sanitari, scolastici e a impieghi al di fuori del confine.

Al-Mizan condanna l’escalation di aggressioni israeliane e la politica di "punizioni collettive e di chiusure, che costituiscono una grave violazione delle leggi umanitarie internazionali, in modo particolare la IV Convenzione di Ginevra, relativa alla protezione dei civili in tempi di guerra, sottoscritta nel 1949".