‘Change we make’

Riceviamo da Mazin Qumsiyeh e pubblichiamo.

Il presidente statunitense Obama e il premier israeliano israeliano Netanyahu si sono pronunciati davanti alla Israel lobby (l'Aipac, ndr) a Washington promettendo essenzialmentedi liquidare il nucleo della lotta in atto per la liberazione.

Politici come Hosni Mubarak, ma anche Obama e Netanyahu, non cambiano il loro atteggiamento se non siamo noi, il popolo, a cambiare noi stessi e a prendere in mano la situazione.

In quanto popoli del mondo arabo e gente di coscienza, lo stiamo facendo, e vi chiediamo di unirvi a noi nel cambiamento che promuoviamo.

Le organizzazioni palestinesi della società civile danno il benvenuto alla Freedom Flotilla che, ancora una volta, a giugno, sfiderà l'aggressivo e illegale assedio di Israele sulla popolazione palestinese di Gaza.

Si tratta di gente civile che sta lavorando per sostenere quest'iniziativa internazionale.
Ma mentre si guarda diritti in direzione di Gaza, non bisogna dimenticare le politiche razziste d'Apartheid che le autorità d'occupazione israeliane stanno attuando in tutta la Palestina storica.

In Cisgiordania (compresa al-Quds, Gerusalemme est), nel Negev e nella Galilea, la pulizia etnica procede per mezzo di assassini e del ferimenti di civili palestinesi. 
E questo, solo per citare alcune delle violazioni israeliane ai diritti umani fondamentali.

Per Israele la missione è la solita, ovvero 'isolare o dividere', l'obiettivo finale è realizzare la nostra piena espropriazione'. 

http://popular-resistance.blogspot.com/2011/05/change-we-make.html

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