Dal nostro corrispondente.
Il valico di Rafah, lunica via di comunicazione della Striscia di Gaza con il mondo esterno attraverso lEgitto è stato chiuso dopo poche ore dalla sua ri-apertura. Ieri, giovedì, dopo che gli osservatori europei hanno lasciato il valico a seguito delle minacce israeliane, solo 1500 palestinesi sono riusciti a passare verso il territorio egiziano. Più di 3000 altri erano in attesa di attraversare.
Una fonte palestinese accreditata ha affermato che per più di unora si è tentato di convincere gli europei a continuare il loro lavoro per mettere fine alla sofferenza dei cittadini ammassati al valico, ma gli osservatori hanno rifiutato e si sono piegati agli ordini delloccupante israeliano.
La fonte ha chiarito che gli osservatori europei hanno ricevuto una lettera da parte di Israele che li avvertiva a non rimanere al valico per "lesistenza di minacce nei loro confronti da parte di gruppi palestinesi".
E ha aggiunto che il governo israeliano ha promesso di bombardare il valico se rimarrà aperto senza gli osservatori.
Salim Abu Safiah, il direttore dei transiti palestinesi, ha confermato che il valico tra Rafah elEgitto ha iniziato aveva riaperto alle ore 9 del mattino di ieri per permettere ai passeggeri di lasciare la Striscia di Gaza.
Mria Teleria, portavoce degli osservatori europei al valico di Rafah, aveva annunciato lapertura del valico delle otto e mezzo del mattino fino alle otto di sera.
La portavoce, in un comunicato stampa, ha chiarito che lapertura del valico è avvenuto grazie agli sforzi dellUnione Europea per trovare un accordo tra lautorità nazionale palestinese e il governo israeliane in modo da permettere ai casi umanitari di transitare dalla Striscia verso lEgitto.
Il valico di Rafah è stato chiuso dal governo israeliano dal 25 giugno scorso, e gli sforzi fatti dagli osservatori hanno portato allapertura per due giorni – 18 e 19 luglio scorso -, permettendo il passaggio di circa 5000 cittadini verso la Striscia di Gaza.
La portavoce ha espresso la speranza che il valico venga riaperto definitivamente, confermando la volontà degli osservatori europei di volervi lavorare.