Ciao Stefano. I compagni del Manifesto.

Da www.ilmanifesto.it del 4 febbraio

Ciao Stefano
I compagni del manifesto
Ieri pomeriggio, in redazione, improvvisa e feroce ci è arrivata la notizia: Stefano Chiarini è morto, improvvisamente, a casa sua, mentre stava lavorando per il giornale; aspettavamo un suo pezzo. Stefano era un nostro compagno storico. Il suo primo pezzo, dall’Irlanda (Stefano si immedesimava nei paesi difficili) lo abbiamo pubblicato il 5 marzo del 1982. Da allora sono passati venticinque anni. Venticinque anni di lavoro comune, di forte consenso e anche di scontri. Stefano era un compagno appassionato, contrario agli aggiustamenti, anche tra di noi, anzi soprattutto tra di noi. Tra di noi non erano ammissibili compromessi. Tante volte abbiamo litigato e mai c’è stata rottura. Come a dire che Stefano era un vero compagno. Stefano è stato l’inviato del manifesto (e su questo c’è il consenso di tutto il collettivo) più audace e netto. Gli aggiustamenti, il sì congiunto al ma non erano nella sua natura. E, però, tuttavia, ascoltava le ragioni degli altri: era netto nel suo pensare e scrivere, ma non un dogmatico: la verità la cercava ogni giorno. Pensando alla forza delle sue passioni viene quasi da scrivere che la sua morte improvvisa sia stato l’effetto di un suo ennesimo scontro contro «lo stato delle cose esistente». Stefano ci ha lasciato e ci sentiamo più soli e anche più deboli rispetto a come vanno le cose del mondo di oggi. Siamo più soli e più soli sono anche la compagna Elena e i figli Tullia e Lucio. Non siamo assolutamente in grado di compensare la perdita di Stefano, ma saremo con loro, sempre, fino a quando muoveremo i piedi in questa terra. I funerali saranno lunedì 5 febbraio, alle ore 12 nella parrocchia di Nostra Signora di Coromoto, largo Nostra Signora di Coromoto 2 (via dei Colli Portuensi).

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