Cina chiede azioni urgenti e decisive per la questione palestinese

Pechino – The Palestine Chronicle. Lunedì, la Cina ha chiesto azioni urgenti e decisive per evitare che la questione palestinese vada completamente fuori strada, secondo quanto riferito dall’agenzia stampa ufficiale palestinese WAFA.

“È stato dimostrato più e più volte che la questione della Palestina è il nodo della pace in Medio Oriente. La gestione frammentaria della crisi non può sostituire una soluzione globale e giusta”, ha detto l’ambasciatore permanente cinese Zhang Jun durante un briefing del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Medio Oriente, inclusa la questione palestinese.

“Misure economiche e umanitarie limitate non possono cancellare il deficit politico e di sicurezza. E le singole politiche nazionali non possono sostituire il consenso internazionale consolidato da tempo ed il processo multilaterale, comprese le risoluzioni adottate da questo Consiglio e dall’Assemblea Generale, una dopo l’altra”, ha proseguito, aggiungendo: “Ciò che è necessario in questo momento sono azioni urgenti e decisive, così da evitare che il ‘treno’ della situazione israelo-palestinese deragli completamente”.

Zhang ha espresso la profonda preoccupazione del suo paese per il deterioramento della situazione nei Territori palestinesi occupati.

Ha continuato denunciando l’espansione della colonizzazione ebraica, il saccheggio delle risorse naturali e l’invasione dell’Area C, che costituisce il 60 per cento della Cisgiordania occupata e cade sotto il pieno dominio militare israeliano.

“Sotto l’occupazione israeliana, la vitalità della Palestina è stata ridotta al limite. Abbiamo notato con grande preoccupazione che circa 18% dell’Area C in Cisgiordania è stato designato da Israele come zona militare chiusa per addestramento, e circa il 50% è stato designato per altri scopi, chiudendolo di fatto per la costruzione, l’attività economica e lo sviluppo palestinesi”.

“Ciò che è più preoccupante è che la continua espansione delle colonie ha invaso terre e risorse naturali palestinesi, mina il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e ha reso uno Stato della Palestina geograficamente contiguo, indipendente e sovrano sempre più sfuggente. Ogni brutale centimetro di espansione delle colonie rende la prospettiva di una soluzione a due stati molto più difficile da essere raggiunta”, ha aggiunto Zhang.

Ha esortato Israele a fermare il suo disprezzo per la risoluzione 2334, a fermare tutte le attività coloniali e a smettere di minare ulteriormente le basi per la soluzione a due stati.

Notando che recentemente la situazione della sicurezza nel territorio occupato continua ad essere instabile, Zhang ha affermato che il suo paese condanna fermamente la violenza continua delle forze israeliane e dei coloni, che ha provocato pesanti vittime tra i palestinesi, bambini compresi.

Ha esortato Israele ad avviare al più presto un’indagine penale sull’uccisione dell’iconica giornalista palestinese-statunitense di Al-Jazeera, Shireen Abu Aqleh, e a divulgare le sue scoperte al fine di garantire una presa di responsabilità.

“La questione della Palestina è una cartina tornasole per la giustizia e l’equità internazionale”, ha detto Zhang, sottolineando che “è rimasta senza soluzione per oltre 70 anni” e che da 70 anni la giustizia internazionale è stata negata”.

Ha sottolineato che la gestione della questione palestinese non sostituisce una giusta soluzione.

Ha ricordato che nella dichiarazione rilasciata a seguito del 14° Summit dei BRICS, convocato dal 23 al 24 giugno, i leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa hanno riaffermato il loro impegno per un Medio Oriente e Nord Africa pacifici e prosperi, e hanno chiesto alla comunità internazionale di sostenere gli sforzi volti alla stabilità e alla pace nella regione.

“In quanto membro responsabile della comunità internazionale, la Cina sarà sempre dalla parte della pace e della giustizia, dalla parte della coscienza umana e dell’equità e dalla parte giusta della storia”, ha affermato.

“Sosterremo fermamente la giusta causa del popolo palestinese per ripristinare i suoi legittimi diritti nazionali e continueremo a compiere sforzi incessanti per raggiungere una pace globale, giusta e duratura in Medio Oriente”, ha concluso Zhang.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.