Cinismo e criminalità politica del regime sionista: “Israele espanderà e intensificherà la campagna militare contro Gaza”

netanyahu

InfoPalDi Angela Lano. Il primo ministro del regime israeliano, Benjamin Netanyahu, si è impegnato, martedì 15 luglio, a intensificare e ampliare la campagna militare contro Gaza, dopo che la tregua mediata dall’Egitto è fallita.

“Espandere” e “intensificare” sono i termini della neo-lingua israeliana per parlare di “genocidio totale” di una popolazione sotto assedio, bloccata via terra, cielo e mare dal 2007, e senza vie di fuga. Un linguaggio orwelliano captato nella sua criminosa faziosità dai nostri media (e ridicoli politici al seguito) e rilanciato in pasto alle folle, quale cibo avvelenato per le menti.

Netanyahu ha dichiarato che Israele ha cercato di risolvere la questione diplomaticamente, attraverso la tregua mediata dall’Egitto, e che ciò sarebbe stata la “soluzione migliore”, ma “Hamas non ci lascia altra scelta se non espandere e intensificare la campagna contro di lui”. Un capolavoro di criminale cinismo politico.

“Ed è così che agiremo – continua il premier -, fino a raggiungere il nostro obiettivo di riportare la calma ai nostri cittadini israeliani, danneggiando significativamente il gruppo terrorista”.

Quanto i suoi cittadini siano spaventati, lo si comprende chiaramente da questo video: https://www.youtube.com/watch?v=TkCBK4-5tRI. – Si noti la macchina per il caffè, da sorseggiare con gusto, mentre i bambini di Gaza sono fatti a pezzi.

O da questa foto

che comunica bene quanto siano turbati: Si noti la sguaiata risata di questa donna, che si diverte insieme ad altri ad assistere al massacro di Gaza.

E questi, comodamente seduti sul divano

(fonte: http://www.sickchirpse.com/israelis-popcorn-gaza-bombing/).

Le dichiarazioni di Netanyahu, spiega il sito di Maan, sono state rilasciate dopo che era stato annunciata la prima vittima tra gli israeliani, a causa di un razzo che ha colpito un’area nei pressi del valico di Erez (Beit Hanoun). Il primo morto israeliano contro i 195 palestinesi (e i 1400 feriti), dall’8 luglio.

In realtà, anche due giorni fa, senza bisogno di vittime israeliane, le parole del premier del regime sionista erano indirizzate a una guerra totale contro la Striscia – “una dura battaglia militare che lentamente si fa sempre più grande”: in un altro capolavoro di transfert psichiatrico, aveva gettato sulla resistenza palestinese la responsabilità del massacro della popolazione della Striscia.