Cisgiordania: 13.000 edifici palestinesi attendono la demolizione da parte di Israele

460_0___10000000_0_0_0_0_0_bulldozerdop_1Imemc. Secondo quanto riportato da un’inchiesta delle Nazioni Unite, l’occupazione israeliana in Cisgiordania mira a demolire almeno 13.000 edifici palestinesi durante l’anno in corso (secondo altre fonti giornalistiche sarebbero circa 17.000).

I dati ufficiali rilasciati dalle autorità israeliane parlano di oltre 13.000 ordini di demolizione attualmente “in sospeso” nell’area C della Cisgiordania, incluse le abitazioni dei palestinesi.

Secondo il sito “Days of Palestine” l’inchiesta, pubblicata dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari nel territorio Palestinese occupato (OCHA) e denominata “under threat” (letteralmente “sotto minaccia”), include dettagliate informazioni riguardo le condizioni di profonda incertezza in cui vivono i palestinesi della Cisgiordania occupata .

In base a quanto stabilito negli accordi di Oslo firmati tra l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e il governo israeliano nel 1995, la Cisgiordania occupata è suddivisa in tre grandi aree: A, B e C.

L’area A rappresenta circa il 18% del territorio totale della Cisgiordania ed è sotto il pieno controllo amministrativo dell’Autorità palestinese.

L’area B rappresenta il 21% del territorio totale ed è sotto il controllo congiunto dell’Autorità palestinese e quello israeliano per la sicurezza.

L’area C rappresenta il 61% del territorio ed è sotto il totale controllo israeliano. Secondo gli accordi di Oslo l’area sarebbe stata da destinarsi all’Autorità palestinese entro la fine del 1998, cosa però mai avvenuta. Attualmente sono circa 300.000 i palestinesi stanziati all’interno dell’area in 532 centri residenziali.

All’interno di questa zona risulta quasi impossibile per i palestinesi ottenere permessi di costruzione a causa delle rigide misure imposte dagli israeliani. Infatti solamente l’1,5% delle richieste di costruzione presentate per l’Area C  sono state approvate.

Secondo le Nazioni Unite infatti “il regime di pianificazione stabilito dalle autorità israeliane rende virtualmente impossibile per i palestinesi l’acquisizione dei permessi di costruzione nella maggior parte dell’area C”.

Tra il 2010 e il 2014, su 2.020 richieste di permessi di costruzione nell’area, solamente 33 (1,5%) sono stati approvati.

Ultimamente un certo numero di organizzazioni internazionali e associazioni si è unita alle proteste dei palestinesi nei confronti delle attività di demolizione israeliane nella regione.

Secondo la testimonianza di un cittadino palestinese “per 70 anni gli israeliani hanno tentato di scacciare gli arabi fuori dalla loro terra in modo da potervi permettere lo stanziamento degli ebrei. Ci sentiamo come impossibilitati a vivere; è un sentimento comune dalle nostre parti che gli occidentali non possono comprendere”.

Ha poi aggiunto: “Quando dico alle forze israeliane che ho una famiglia a cui provvedere sembra che a loro non importi nulla”.

Traduzione di Lorenzo D’Orazio