Cisgiordania, 4 adolescenti uccisi in 24 ore.

I martiri di questo inizio primavera.
 
Mohammad Qadus, 16 anni: colpito a morte nell'area di Nablus il 20 marzo
Osayed Qadus, 19anni: colpito a morte nell'area di Nablus il 20 marzo
Salah Qawariq, 19 anni: colpito a morte nell'area di Nablus il 21 marzo
Mohammad Qawariq, 19 anni – colpito a morte nell'area di Nablus il 21 marzo

Cisgiordania: 4 adolescenti uccisi in 24 ore

Due palestinesi sono stati uccisi dai proiettili israeliani nel nord della Cisgiordania, vicino a Nablus.

Secondo le forze di sicurezza palestinesi, le vittime sarebbero Muhammad Faysal e Salah Muhammad Qawariq, entrambi agricoltori di 19 anni del villaggio di Awarta, freddati mentre trasportavano del diserbante ed alcuni attrezzi nei campi da lavorare.

L'esercito israeliano ha sostenuto che i due avrebbero tentato di accoltellare uno dei soldati di pattuglia nei pressi del checkpoint militare di Awarta: “In risposta le truppe hanno aperto il fuoco e centrato il bersaglio”, riferisce una portavoce militare al giornale Ma'an.

Testimoni sul campo affermano che i militari israeliani hanno dichiarato l'area “zona militare chiusa” e si sono spiegati nei villaggi palestinesi vicini. I soldati avrebbero anche chiuso l'accesso principale al villaggio di Madama.

Alcuni operatori della Mezzaluna Rossa riportano inoltre a Ma'an di essere stati informati dall'esercito dell'uccisione dei due palestinesi, e di essere stati chiamati a evacuare i loro corpi.

Muhammad e Salah sono rispettivamente la terza e la quarta vittima delle ultime 24 ore in Cisgiordania. Un adolescente è morto ieri mattina in seguito alle ferite riportate durante una manifestazione avvenuta il giorno prima, mentre un altro ragazzo è morto sotto i colpi d'arma da fuoco israeliani. Si tratta per la precisione di Muhammad Qadus, 16 anni, ferito al petto durante le proteste a Iraq Burin (provincia di Nablus), e Useid Qadus, coetaneo, colpito alla testa dagli spari delle truppe: fonti mediche.

Da parte sua, l'esercito israeliano ha dichiarato che i suoi uomini hanno aperto il fuoco seguendo strategie di dispersione anti-sommossa, e ha negato che si sia fatto uso di proiettili da guerra contro i due ragazzi.

Medici e difensori dei diritti umani hanno però smentito questa versione dei fatti sulla base di alcune prove fotografiche e  delle radiografie fatte sui due corpi, che dimostrerebbero l'utilizzo di proiettili non rivestiti in gomma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.