Cisgiordania, 750 aggressioni di coloni nel 2014

Isreali border police clashes with Bedouins after demonstration against 'Prawer-Begin Bill'

Ramallah-Quds Press. Un rapporto, pubblicato dall’Istituto per la ricerca applicata Arij di Gerusalemme, ha segnalato un aumento della frequenza delle violazioni perpetrate dai coloni israeliani in Cisgiordania durante l’anno 2014, violazioni che hanno assunto l’aspetto di una grande sfida, secondo i Palestinesi, soprattutto a preservare la propria vita.

Il rapporto, ricevuto da Quds Press in data 20 gennaio, ha spiegato come si sia registrato un aumento costante delle violazioni da parte dei coloni anno dopo anno, mentre nel 2014 sia stata monitorata una notevole impennata nelle aggressioni alle comunità palestinesi, particolarmente evidente nell’ambito della campagna “il prezzo da pagare”, scatenata dai coloni contro i Palestinesi in Cisgiordania.

Arij ha sottolineato come l’autorità giudiziaria israeliana rimanga in silenzio di fronte a tali violazioni e atti di ostilità, aprendo così ai coloni la strada per commettere nuovi abusi contro la proprietà fondiaria per ottenere i propri scopi, cioè imporre diritti sulla terra palestinese, in modo che sia difficile poi cambiare la situazione nel caso del raggiungimento di un accordo di pace con i palestinesi, in futuro.

In uno studio analitico delle violazioni commesse dai coloni in Cisgiordania nel 2014, l’Istituto Arij ha registrato 763 aggressioni perpetrate dai coloni contro civili palestinesi, terreni, fondi agricoli, bestiame, che hanno inflitto gravi danni a tutti i livelli.

Secondo lo studio analitico, nel 2014 sono stati quadruplicati gli attacchi contro i civili palestinesi, i luoghi santi e i siti storici cristiani e islamici, atti compiuti dai coloni israeliani nel quadro della campagna “paga il prezzo”, realizzata dai coloni stessi. L’Istituto Arij ha infatti registrato 224 violazioni contro civili palestinesi sotto forma di aggressioni con armi da taglio, operazioni di investimento di pedoni, lancio di pietre.

Dal punto di vista della distribuzione delle violazioni nelle varie zone della Palestina, la città di Gerusalemme e dintorni si trova al primo posto, con 283 aggressioni per mano dei coloni, seguita dalla zona di Hebron, con 131 attacchi, da Nablus, con 130 aggressioni, da Betlemme, con 101 attacchi. Si tratta infatti delle province che contano colonie israeliane abitate da coloni estremisti dal punto di vista religioso e ideologico.

L’Istituto Arij ha insistito, nello studio, sul fatto che “la comunità internazionale dovrebbe rispondere con “tolleranza zero” e condanna assoluta ai ripetuti attacchi e alle provocazioni compiute da un gruppo di coloni contro l’intero popolo palestinese”.

Traduzione di Federica Pistono