Cisgiordania, 97 casi di arresto politico da parte dell’ANP in due settimane

Quds Press. Il comitato delle famiglie dei prigionieri politici nella Cisgiordania occupata ha dichiarato che i servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese hanno arrestato 97 cittadini nelle ultime due settimane.

Il Comitato ha spiegato che la maggior parte degli arresti sono stati a carico di ex prigionieri rilasciati dopo un periodo di detenzione. Continua anche la detenzione di altri, arrestati per via di appartenenze politiche e senza alcuna accusa a carico.

In un comunicato, il Comitato ha spiegato che alcuni detenuti sono stati sottoposti a gravi torture nelle carceri dell’ANP, e che alcuni di loro, pur avendo ottenuto sentenze che ne decretavano la liberazione, sono ancora in stato di detenzione, poiché le forze di sicurezza rifiutano di obbedire a tali decisioni.

Il Comitato ha responsabilizzato l’ANP per le violazioni commesse nei confronti dei detenuti, chiedendo il loro rilascio immediato e la chiusura dei casi di arresti politici nella Cisgiordania occupata.

Ha inoltre documentato che organi di sicurezza dell’ANP eseguono le operazioni di arresto nelle citta di Hebron, Ramallah, Gerusalemme, Salfit, Tulkarem, Nablus, Qalqiliya, Jenin e Tubas.

In diverse occasioni, i servizi di sicurezza dell’ANP a Ramallah hanno negato casi di detenzioni politiche in Cisgiordania, affermando che si trattava di casi di violazioni alla legge palestinese.

Diverse fazioni palestinesi in Cisgiordania hanno accusato i servizi di sicurezza di arrestare i loro membri di spicco. Tra le fazioni ci sono i movimenti di Hamas, del Jihad islamico e del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

Durante una riunione della leadership palestinese che includeva il Comitato Esecutivo e il Comitato centrale dell’Olp del Movimento Fatah, svoltasi il 19 marzo scorso, Abbas aveva attaccato pesantemente Hamas, accusandolo di cercare di assassinare il primo ministro Rami Hamdallah nella Striscia di Gaza, e di lavorare per ostacolare il processo di riconciliazione nazionale.

Traduzione per InfoPal di Shaimaa El Roubeigy